Continuano le proteste da parte dei migranti appena sbarcati a Lampedusa. Sulla piccola isola ormai si contano circa 7.000 persone, stipate nel piccolo centro d’accoglienza e nei suoi dintorni, debilitati dal gran caldo e dalla mancanza d’acqua. Momenti di tensione quando diversi migranti hanno cercato di superare il cordone di sicurezza organizzato dalle Forze dell’Ordine, mentre altri barchini attendono di attraccare al molo Favaloro.
Le proteste dei migranti sul molo Favaloro e la grave situazione a Lampedusa
I numerosi e recenti sbarchi a Lampedusa hanno esacerbato non solo gli animi degli abitanti dell’isola ma anche degli stessi migranti lì presenti. La folla al molo Favaloro sosta davanti al cancello che delimita l’area riservata allo sbarco, che ha ormai raggiunto il suo limite di capienza. I Vigili del Fuoco hanno dovuto, oggi pomeriggio, effettuare una carica di alleggerimento per evitare che centinaia di persone uscisse da quale cancello e lasciasse il molo.
Nel mentre le elevate temperature di questi giorni non danno tregua: gli operatori della Croce Rossa e delle Forze dell’Ordine cercano di offrire bottigliette d’acqua a chi ne ha bisogno, mentre lo spazio fisico per far riposare chi sbarca si riduce sempre di più. Alcuni migranti, stanchi di aspettare sotto il sole su barchini fatiscenti e pericolosi, si tuffano in mare in cerca di refrigerio: gli operatori della Guardia Costiera li aiutano poi a raggiungere riva.
Don Carmelo Rizzo, parroco di Lampedusa, esorta a fare di più sottolineando come la situazione sia diventata molto complicata:
A Lampedusa non si smaltisce nemmeno la spazzatura, l’acqua per l’isola arriva dalla terraferma. La Croce Rossa ha scorte, ma se arrivano in 3.400 al giorno, tra di loro litigano anche per l’acqua. Siamo tutti in allerta e anche il vescovo è costernato.
La Croce Rossa italiana segnala che molti dei suoi operatori sono allo stremo e si attendono aiuti esterni, anche per evitare che piccoli incidenti come quello di oggi sfocino in qualcosa di più grave.
La gestione dei migranti a Lampedusa ed il loro trasferimento
Con il governo sempre più impegnato a dar voce alla sua “svolta securitaria” nelle città e nelle loro periferie (come accaduto a Caivano), continuano i trasferimenti dei migranti in altre città italiane. La Germania di recente ha deciso di non adempiere alla sua quota di trasferimenti, con costernazione e fastidio da parte dell’Italia (che pure non vigila a dovere sul percorso che i migranti scelgono di fare quando arrivano sul suolo italiano); da Lampedusa quindi si cercherà di trasferire 5.000 delle 7.000 persone presenti.
Come ha affermato la Presidentessa del Consiglio Giorgia Meloni:
La questione dei ricollocamenti è secondaria, sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi, è una coperta di Linus, la questione non è come scarichiamo il problema, è fermare gli arrivi in Italia, non vedo ancora risposte concrete.
900 migranti sono stati già trasferiti: 720 con il traghetto di linea Galaxy in direzione Porto Empedocle e 180 con volo Oim per Bologna. In tarda serata, secondo la Prefettura di Agrigento, altri 750 partiranno da Lampedusa: 300 si imbarcheranno sulla nave militare Sirio, 210 con il traghetto di linea Cossyra che mercoledì giungerà a Porto Empedocle, 150 con il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di Finanza e poi altri 90 con il pattugliatore Avallone delle Fiamme gialle.
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