Superbonus, è arrivata nella giornata di ieri, 12 settembre, la proposta di proroga del 110% da parte dell’Associazione nazionale dei costruttori edili (Ance). Rispetto alle ipotesi circolate nelle ultime settimane, l’allungamento della scadenza del bonus 110% riguarderebbe sempre i condomini, ma con tempistiche e paletti restrittivi differenti, in particolare sullo stato di avanzamento dei lavori.

La proposta è arrivata nell’audizione di ieri dell’Ance nelle Commissioni Ambiente e Industria del Senato, in merito al decreto “Asset”. Per l’Ance è stata ascoltata la vice presidente, Romain Bocognani, in merito sulla questione relativa al blocco della cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura, e di tutte le conseguenze che si stanno verificando nel mercato delle costruzioni.

Superbonus, proposta di proroga del 110% di sei mesi: ecco come cambierebbe il bonus e per chi

Arrivano novità in merito alla proroga del superbonus con l’agevolazione del 110% anche ad alcuni mesi del 2024. Nell’audizione di ieri dell’Ance nelle Commissioni Ambiente e Industria del Senato, le richieste dei costruttori sono state per un termine più ampio dello slittamento della scadenza rispetto alle ipotesi che si sono fatte nelle ultime due settimane. Infatti, a fronte dei tre mesi di proroga, l’Ance propone sei mesi a partire dal 1° gennaio, in modo da permettere alle imprese fornitrici di concludere i cantieri e alle famiglie di effettuare i pagamenti che potranno poi generare sconti in fattura o crediti di imposta da cedere, oppure bonus da detrarre nella dichiarazione dei redditi dei prossimi anni.

Molte le considerazioni da fare in merito alla proposta dell’Ance. Innanzitutto, si tratta di una proroga che darebbe sei mesi di tempo in più in un momento in cui le imprese e le famiglie rischiano, da un lavoro, una marea di fallimenti e, dall’altro, il mancato ritorno dell’investimento e la perdita di bonus. Infatti, senza proroga le famiglie si vedrebbero scendere l’agevolazione per le spese dopo il 31 dicembre 2023 al 70%, percentuale che sarà applicata nel prossimo anno ai nuovi lavori in partenza col superbonus.

Superbonus proroga 110 sei mesi, altrimenti il bonus si riduce al 70% dal 1° gennaio 2024

L’abbassamento della percentuale del superbonus dal 110% al 70% non è l’unica conseguenza che potrebbe verificarsi in caso di mancata proroga ai condomini. I lavori di riqualificazione energetica e di ristrutturazione nelle parti comuni dei condomini e nelle singole unità abitative sta riscontrando un’ottima adesione anche durante il 2023. Il superbonus condomini, quest’anno, ha sostenuto le spese in superbonus per il 95% degli investimenti effettuati e sale al ritmo di 3 miliardi al mese, secondo i dati dall’Enea.

Secondo l’Ance, il blocco della cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura operato dal decreto 11 del 2023 per i lavori partiti dopo il 16 febbraio scorso, hanno provocato difficoltà a circa 95.000 lavori, inclusi 37.000 condomini, con effetti negativi su 320.000 famiglie per un totale di oltre 750.000 persone. I cantieri, a causa della difficoltà di rendere liquidi i crediti d’imposta, non vanno avanti, nonostante l’ampio portafoglio di interventi da fare detenuto dalle imprese.

Cessione crediti e sconto in fattura, chi può ancora utilizzarli sui bonus edilizi?

Rispetto alle proposte delle ultime settimane, il superbonus condomini al 110% avrebbe una proroga dopo il 31 dicembre 2023 di sei mesi, e non limitatamente ai lavori fino al 31 marzo 2024. Non è l’unica novità elencata dall’Ance che richiede una percentuale di stato di avanzamento dei lavori (Sal) più bassa, ovvero del 30%, rispetto al 60% o addirittura al 70% delle proposte precedenti.

Lo stato di avanzamento degli interventi, inoltre, dovrà essere raggiunto non entro il 30 settembre o 31 ottobre prossimi, ma al 31 dicembre 2023. Ci sarebbe più tempo, dunque, per arrivare al minimo degli interventi richiesti, considerando che si tratta, in larga parte, di cantieri iniziati quest’anno e che, fino al 16 febbraio 2023, beneficiano ancora dello sconto in fattura e della cessione dei crediti d’imposta.