Chi è il compagno e chi sono i figli di Maria Chindamo, la donna sequestrata e brutalmente uccisa il 6 Maggio del 2016 a Limbadi in provincia di Vibo Valentia.

Dopo sette anni forse è ora possibile far luce su questo delitto grazie al reparto crimini violenti dei Ros e alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.

Maria Chindamo compagno, figli: uccisa dall’Ndrangheta

Il brutale omicidio dell’imprenditrice 42enne avvenne dopo circa un anno dal suicidio di suo marito Ferdinando Puntoriero, l’8 Maggio 2015.

Secondo gli investigatori il delitto si sarebbe consumato per punire la donna di una relazione sentimentale, venuta alla luce proprio due giorni prima dell’omicidio. Maria Chindamo infatti è morta poche ore dopo aver reso pubblica la sua relazione con il nuovo compagno, un poliziotto, pubblicando su Facebook alcune foto di loro due insieme.

L’assassinio della donna avrebbe però avuto come movente anche l’interesse di alcune cosche di ‘Ndrangheta del Vibonese per alcuni terreni di cui l’imprenditrice aveva acquisito la proprietà dopo il suicidio del marito. Le terre di fatto erano passati nelle sue mani e in quelle dei suoi tre figli.

Per questo la donna il 6 Maggio del 2016 è stata uccisa. Il suo cadavere in seguito dato in pasto ai maiali e i resti ossei triturati con la fresa di un trattore.

Questo è ciò che é emerso dall’inchiesta “Maestrale-Carthago”, condotta dalla Dda di Catanzaro e che nei giorni scorsi ha portato all’arresto di ben 81 persone.

Gli arrestati sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza. Il tutto aggravato dal metodo mafioso.

Chi l’ha uccisa

Ad uccidere Maria Chindamo, sarebbe stato, secondo le rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia, Salvatore Ascone, detto “’u Pinnolaru”, confinante dei terreni della Chindamo. L’uomo di 57 anni si trova ora in carcere dopo il blitz di pochi giorni fa dei carabinieri.

A raccontare tutto questo ai magistrati è stato prima il collaboratore Antonio Cossidente che lo aveva saputo dal suo compagno di cella, il pentito Emanuele Mancuso, figlio del boss Pantaleone Mancuso detto “l’ingegnere”.

Ascone avrebbe commesso l’omicidio insieme al figlio, all’epoca dei fatti ancora minorenne e ad un’altra persona che nel frattempo è però deceduta. I carabinieri none escludono comunque l’aiuto di altre persone ancora da indentificare.

La mattina dell’omicidio Ascone avrebbe manomesso il sistema di videosorveglianza installato presso la sua abitazione. In questo modo avrebbe impedito la registrazione delle immagini riprese dalla telecamera posta proprio all’ingresso della proprietà della Chindamo e poter agire indisturbato.

Ascone non è un nome nuovo per gli agenti, infatti il 57enne era già stato coinvolto in un primo processo per l’omicidio della donna.

Molti pentiti lo indicano come un uomo pericoloso, un trafficante di droga al quale la cosca Mancuso aveva devoluto il controllo territoriale della località Montalto di Limbadi. In queste zone lui stesso esercita la propria influenza criminale con una serie di reati tipici del metodo mafioso.

Le parole del fratello di Maria

Dopo il blitz delle forse dell’ordine Vincenzo Chindamo, fratello di Maria Chindamo, ha dichiarato:

“Aspettiamo di leggere attentamente gli atti di questo segmento di indagine ma un dato mi preme subito rilevare: avere perseguito per tutti questi anni la ricerca della verità sull’uccisione di mia sorella alla fine ha dato risultati. Non ho mai smesso di credere nell’operato della magistratura, anche quando ci poteva essere qualche momento di sconforto. E quanto è emerso oggi premia quella perseveranza. Attendiamo adesso che anche l’ultima responsabilità a carico delle persone coinvolte nell’omicidio venga cristallizzata. E sono certo che alla fine anche questo avverrà, anche se ci vorrà del tempo. La ‘Ndrangheta e la subcultura di ‘Ndrangheta, se ancora fosse necessario ribadirlo, sono retrograde e perdenti, mentre la bellezza e il sorriso di Maria, pur tra le nuvole, splendono ancora“.