Una nuova legge per la qualità dell’aria. Con 363 voti favorevoli, 226 contrari e 46 astenuti, il Parlamento europeo ha deciso di imporre limiti più severi entro il 2035 per inquinanti come particolato, biossido d’azoto e di zolfo e ozono; indici di qualità dell’aria equiparati in tutto il Vecchio Continente visto che gli attuali sono “troppo frammentati”; più punti di campionamento per controllare il più possibile cosa stiamo respirando, almeno un supersito ogni due milioni di abitanti. Uno ogni milione in punti sensibili in cui si verificano elevate concentrazioni di particelle ultrafini.
Inquinamento, il Parlamento europeo vota misure più severe
Ogni anno, tra i Paesi dell’Unione, l’inquinamento atmosferico miete 300.000 vittime. Proprio a livello sanitario, il testo prevede anche un maggiore diritto al risarcimento al cittadino in caso di violazione delle norme. Ogni Paese dell’Unione è comunque tenuto a creare una “tabella di marcia” contenente misure a breve e a lungo termine per tornare entro i limiti imposti.
A stretto giro, è arrivata la nota a firma del capodelegazione di Fratelli d’Italia, Carlo Fidanza, e del deputato europeo dello stesso partito nonché componente della commissione Envi, Pietro Fiocchi.
Preoccupazione da Fratelli d’Italia: norme inapplicabili
La revisione della Direttiva – scrivono – è una bruttissima pagina per l’Italia. Tutti abbiamo a cuore la salute dei cittadini, ma tale Direttiva si pone degli obiettivi irraggiungibili. Si continua a procedere con il solito atteggiamento ideologico da parte della Commissione e delle sinistre rosso-verdi che non tengono conto né del buon senso né della reale fattibilità di quanto previsto. Siamo molto preoccupati perché questa revisione porterebbe a una penalizzazione insostenibile nei confronti delle Regioni italiane del bacino padano (Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna) che già tanto hanno fatto negli ultimi anni per il miglioramento della qualità dell’aria con risultati visibili a tutti
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