Cosa sono le luci telluriche, lo strano fenomeno visto poco prima del terremoto in Marocco avvenuto nella notte dell’8 Settembre 2023. Si tratta di un evento poco frequente che si verifica negli istanti immediatamente antecedenti ad una forte scossa.

Alcune persone hanno immortalato il misterioso bagliore in video che stanno spopolando sui social. Ecco di che cosa si tratta e l’origine di questo strano fenomeno ambientale.

Cosa sono le luci telluriche: le prime osservazioni

Le luci telluriche sono un raro fenomeno ambientale che si manifesta con un forte bagliore improvviso nei cieli. Assomiglia vagamente ad una rapidissima aurora boreale, con una luminosità intensa e una colorazione spesso spettacolare e tendente all’azzurro. La particolarità di questo fenomeno è che accade nella zona in cui poco dopo si verificherà una forte scossa di terremoto.

Le luci telluriche, conosciute in ambito scientifico anche con l’abbreviazione EQL dal termine inglese earthquake lights, appaiono così nelle strette vicinanze di un sito soggetto ad elevato stress tettonico che sfocerà subito dopo in attività sismica o eruzione vulcanica. Sono particolarmente spettacolari quando l’evento si verifica durante la notte, come appunto accaduto qualche giorno fa in Marocco.

Per anni la comunità scientifica si è detta scettica sulla diretta relazione tra il bagliore e il terremoto immediatamente successivo. La loro esistenza invece è stata confermata nel 1965 con la testimonianza fotografica durante lo sciame sismico avvenuto nella città di Nagano in Giappone.

Le caratteristiche

La luminosità delle luci telluriche generalmente dura qualche secondo, anche se si sono registrati casi di bagliori molto più intensi che sono perdurati per alcuni minuti.

Anche la distanza dall’epicentro del terremoto non è un dato costante. In alcuni eventi infatti il bagliore si è sprigionato oltre 100 km dall’epicentro.

Sembra tuttavia che il fenomeno delle luci telluriche si verifichi in relazione ad un sisma esclusivamente di magnitudo superiore al grado 5 della scala Richter. Il tutto correlerebbe l’evento all’energia immagazzinata nel sottosuolo e sprigionata al momento del terremoto.

Bagliori di questo tipo sono stati anche riscontrati durante il terremoto dell’Aquila del 2009, la cui scossa di intensità maggiore ha toccato il grado 5.9. In questa circostanza i fenomeni luminosi sono apparsi anche mesi prima dell’evento catastrofico e sono perdurati per 5 mesi anche oltre la scossa più potente.

La possibile causa

La comunità scientifica non ha ancora dimostrato la causa di questi bagliori. Attorno al fenomeno sono dunque nate diverse teorie che tentano di spiegare perché si manifestino in correlazione con il terremoto.

Poiché si tratta di un evento improvviso altrettanto quanto il verificarsi di un sisma, è notevolmente complicato studiare delle luci telluriche. Non si può infatti prevedere con sufficiente certezza dove e quando compariranno e quindi è impossibile installare la strumentazione necessaria per acquisire i dati.

Inoltre è ormai appurato come il fenomeno non si manifesti sempre nello stesso modo, sia per intensità che per colorazione.

Le teorie sulla loro origine sono quindi le più varie: si passa dalla perturbazione del campo magnetico terrestre indotta dallo stress tettonico all’effetto piezoelettrico dovuto allo sprigionarsi di un forte campo elettrico a causa della rottura di particolari rocce con cristalli di quarzo.

Friedemann Freund, fisico e ricercatore presso l’Ames Research Center alla NASA, sostiene la seconda ipotesi. In certi tipi di rocce verrebbero attivate cariche elettriche come se si accendesse una batteria sulla crosta terrestre. Particolarmente suscettibili a questo fenomeno sarebbero basalti e gabbri, vale a dire minerali che presentano piccoli difetti nei loro cristalli.

Il sisma faciliterebbe perciò il rilascio di queste cariche elettriche, che possono poi divampare in superficie fino a formare scariche elettriche nell’aria.

Si tratta però di particolari condizioni ambientali ed energetiche piuttosto rare. È per questo motivo che non tutti i terremoti sono associati a questo tipo di fenomeno.