A Milano riparte la protesta contro il caro affitti. I ragazzi tornano nuovamente in tenda davanti al Politecnico, in piazza Leonardo da Vinci, per dire la loro e per manifestare contro gli alti prezzi e le alte spese a cui devono fare fronte migliaia e migliaia di studenti nel capoluogo lombardo. Tra i manifestanti c’è anche la ragazza da cui è partito tutto qualche mese fa, Ilaria Lamera.
Milano, protesta contro il caro affitti: tende davanti al Politecnico
Al momento sono circa una ventina le persone che stanno partecipando alla protesta contro il caro affitti. Protesta che, anche questa volta, si tiene di fronte ad uno dei più noti e prestigiosi atenei meneghini situato in zona Città Studi. Il Politecnico di Milano, appunto.
Proprio qui infatti nei mesi precedenti era partita un’importante manifestazione che aveva avuto un certo seguito in tutta quanta l’Italia. La prima studentessa ad accamparsi con la tenda in segno di protesta in piazza Leonardo da Vinci era stata Ilaria Lamera. La giovane si era “trasferita” per qualche giorno lì.
Dopo pochissime ore in tanti avevano deciso di seguire il suo esempio. Così, nel giro di breve tempo le tende si erano moltiplicate. La protesta non aveva riguardato solamente il capoluogo lombardo, ma anche altri importanti città italiane. Degli studenti ad esempio si erano messi con la loro tenda anche davanti all’università La Sapienza di Roma.
E così in questi giorni, con l’inizio del nuovo anno accademico, torna la protesta. La richiesta che i giovani fanno al governo è sempre la stessa: quella di essere ascoltati. Questa volta la manifestazione avviene perché, nonostante i confronti, non sono stati ottenuti i risultati sperati.
Giovanni Colombo di Rete della Conoscenza racconta che gli studenti hanno deciso di tornare a manifestare con le loro tende “quasi in modo spontaneo”. I prezzi che ci sono a Milano infatti sono definiti ancora “irraggiungibili” per moltissimi. I ragazzi vogliono continuare a mandare il loro messaggio al mondo della politica, nella speranza che prima o poi le cose cambino davvero.
L’appello degli studenti al Comune di Milano
Per quanto riguarda nello specifico la città di Milano, sappiamo che per questo weekend è in programma un’assemblea che coinvolgerà centinaia di persone. Sabato diversi soggetti si riuniranno e capiranno come organizzarsi per mandare un’ulteriore segnale al sindaco Beppe Sala e alla sua giunta. L’incontro è aperto al pubblico e alla stampa.
Come sottolineano i membri del movimento “Tende in piazza”, la principale richiesta che viene fatta al primo cittadino meneghino è quella di investire in residenze per studenti e per studentesse a prezzi calmierati e dunque più accessibili.
Intanto il sindaco di Milano avvocato per la giornata di venerdì della prossima settimana un incontro a Palazzo Marino con i rappresentanti degli studenti e i rettori delle principali università. Il colloquio verterà tutto sulle possibili misure da mettere in campo contro il caro affitti.
C’è sempre Ilaria Lamera: “Il Comune ci ascolti”
Anche alla protesta che si sta tenendo in questi giorni davanti al Politecnico di Milano c’è la giovane Ilaria Lamera. Era stata lei lo scorso 2 maggio ad avviare questa manifestazione simbolica in tenda davanti all’università da lei frequentata. Oggi Ilaria, ai microfoni del Corriere della Sera, racconta di aver passato l’estate a riposarsi ma anche ad organizzare con gli altri membri dell’associazione “Tende in piazza” il ritorno.
La giovane denuncia inoltre la situazione in cui si trova. Lei vive in affitto in una camera singola in una casa condivisa in Città Studi, pagando ben 600 euro al mese. Una cifra davvero molto alta insomma. Ed è su questa strada che si viaggia nel capoluogo lombardo.
Ilaria Lamera oggi promette inoltre che lei e gli altri ragazzi non smetteranno di manifestare finché qualcosa non cambierà. La studentessa infine riferisce:
La proposta che ci ha formulato già a luglio l’assessore alla Casa di Milano Pierfrancesco Maran rispetto all’ipotesi di uno studentato diffuso, va nella direzione auspicata. Si tratterebbe di ristrutturare 300 case sfitte di proprietà pubblica per un totale di 600 posti in giro per la città, e non in periferia, da affittare. Ma il punto sembrano i fondi…