Cos’è il “toro embolado”, la terribile pratica spagnola che tortura i tori. In Spagna esistono diverse tradizioni popolari che vedono protagonista i tori. Purtroppo la maggior parte di queste celebrazioni folkloristiche termina con l’uccisione in maniera truculenta del malcapitato toro. Basti pensare alle corride o anche all’impressionante festività delle corse di Pamplona.

Esiste però una pratica ancor più tremenda. Si tratta del “toro embolado”, una pratica che malgrado la sua violenza è tuttora consentita in alcune regioni della Spagna.

Cos’è il toro embolado: un’atroce tortura per l’animale

Il toro embolado è una pratica meno conosciuta della corrida, ma è molto più atroce in quanto si tratta di una brutale tortura all’animale bovino. Il termine si può tradurre in “toro infuocato” e si può dunque facilmente capire in cosa consista.

Sull’estremità delle corna di un toro, opportunamente legato con delle corde, vengono posizionate le bolas, ossia un insieme di stoppa, cotone e stracci imbevuti di catrame. Queste vengono poi date alle fiamme: il toro così in preda al terrore inizierà a dimenarsi per liberarsi. Generalmente il corpo del grande bovino viene preventivamente cosparso di fango in modo da proteggerlo dalle ustioni.

Le corde vengono quindi allentate e il toro impaurito ed infastidito dalle fiamme cerca di liberarsi tra le stradine della città dove si svolge il rituale. Tutta la manifestazione avviene di notte e ciò accentua ancor più il fuoco dato alle corna dell’animale.

A differenza dello spettacolo con toreri nella corrida, nel “toro embolado” non è prevista l’uccisone dell’animale.

Tuttavia il toro è torturato, ferito dalle fiamme alle protuberanze ossee, e malmenato dai partecipanti alla pratica. L’animale non sono è umiliato ma è anche terribilmente scosso dai soprusi. Cerca quindi di liberarsi dalle corde e trovare sollievo dal calore che si propaga dalle corna.

Lo scopo del rituale è avvicinarsi il più possibile al toro imbizzarrito e sfuggire ai suoi possibili attacchi, poiché in preda al terrore l’animale inizia a scalciare e a dimenarsi in ogni direzione.

L’atroce usanza è ancora consentita in Catalogna e nella Comunità Valenciana.

Il rituale eseguito a Puzol

Il terribile rituale è andato in scena nel corso dei festeggiamenti del 7 Settembre 2023 nella cittadina di Puzol, nella Comunità Valenciana.

Il fatto è stato denunciato da PACMA, il Partito Animalista Contro il Maltrattamento degli Animali spagnolo, attraverso la pubblicazione sul proprio canale Youtube e sul profilo Instagram delle terribili immagini.

I video riportati mostrano il toro torturato, strattonato e con le corna incendiate che ad un certo punto va a sbattere contro un grosso albero e lì rimane per qualche istante fermo, ormai rassegnato alla sua fine.

Nonostante il toro fosse ormai immobile, forse dolorante ma anche terrorizzato da quanto stava subendo, i partecipanti hanno iniziato a strattonarlo con vigore spingendolo di nuovo a muoversi e opporre resistenza alla tortura. L’animale sarebbe poi morto schiantandosi contro un palo dopo uno successivo inutile tentativo di fuga.

Sebbene molte associazioni animaliste spagnole ed internazionali abbiano più volte fortemente contestato la manifestazione, le due regioni non hanno mai bandito questa folle pratica. Un gesto di immotivata crudeltà nei confronti di un animale ormai inerme per il semplice diletto ed in nome della tradizione storica.

Lo stesso gruppo di animalisti PACMA ha aspramente criticato questo genere di maltrattamento e ha lanciato una petizione online in modo da rendere illegale questa assurda pratica.

Numerose località della Spagna, dove la pratica era in vigore fino a non molto tempo fa, hanno già deciso di modificare il rituale pur rispettando la propria tradizione storica. Non viene usato un toro vero ma una sorta di pupazzo semovente in metallo. Alle corna vengono installate delle vere e proprie torce che riproducono lo spettacolo del “toro embolado” senza però che nessun animale venga torturato.