Nel giorno dell’incontro tra Kim Jong-un e Vladimir Putin al cosmodromo di Vostochny iniziano a trapelare alcuni dettagli sulle parole pronunciate durante la cena ufficiale tra i due leader.
A riportare i dettagli è l’agenzia Tass. Nel sollevare il suo calice per il brindisi, Kim ha omaggiato quello che, a suo dire, è “l’eroico esercito” di Mosca. Un’occasione per sottolineare che al termine della cosiddetta “operazione speciale” in Ucraina saranno senz’altro le forze russe a spuntarla.
Il leader di Pyongyang ha ribadito la propria sicurezza che la Russia riporterà “una grande vittoria” in Ucraina. Un trionfo in quella che è “una lotta sacra per punire l’accozzaglia del Male, che vuole l’egemonia e nutre illusioni di espansione”.
E così, tra un sorso e l’altro, c’è stata occasione di cementificare l’amicizia tra Russia e Corea del Nord, in un primo appuntamento informale dopo il bilaterale di poche ore prima.
Incontro Kim-Putin, il presidente russo apre al “rafforzamento della cooperazione” con la Corea del Nord
Dal canto suo, Vladimir Putin ha brindato al “rafforzamento della cooperazione e dell’amicizia” con Pyongyang.
Alla salute, signor presidente e tutti i membri della delegazione. Lavoriamo per il benessere e la pace dei nostri Paesi.
Il capo del Cremlino ha così sfoggiato la sua conoscenza della cultura nordcoreana, citando un proverbio del Paese asiatico.
Sono belli i vestiti nuovi, ma gli amici devono essere di vecchia data.
Un ulteriore conferma del fatto che, per Putin e i suoi, “un vecchio amico è meglio di uno nuovo”.
Si è concluso così il secondo vertice degli ultimi quattro anni tra i due, che non si vedevano di persona dal 2019. I colloqui, ha spiegato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, si sono concentrati principalmente “sulla cooperazione bilaterale, compresi i legami commerciali ed economici e gli scambi culturali”.
Oltre a ciò, ha aggiunto Peskov, i leader hanno avuto “un ampio scambio di opinioni sulla situazione nella regione e sugli affari internazionali in generale”.