Si torna a parlare dello stupro di Palermo: la vittima sarebbe stata schiaffeggiata, in una strada di Borgo Vecchio, dall’ex fidanzato. Ciò sembra essere avvenuto la sera dell’8 agosto 2023, dunque una decina di giorni dopo i primi arresti del branco a seguito della denuncia presentata dalla giovane. Ma come mai l’ex della ragazza avrebbe agito in questo modo? Cosa si nasconde dietro all’ennesimo terribile gesto nei confronti della 19enne? Cerchiamo di rispondere a tutte queste domande.
Stupro Palermo, vittima schiaffeggiata dall’ex in mezzo alla strada
Stando a quelle che sono le ultime notizie sul caso di stupro a Palermo, sappiamo che la vittima sarebbe stata schiaffeggiata dal suo ex in mezzo ad una strada. Questo gesto sembra essere avvenuto l’8 agosto scorso, ad un mese e un giorno dalla presunta violenza avvenuta in un’area appartata ed e deserta del Foro Italico, nel capoluogo siciliano.
Il ragazzo avrebbe tirato uno schiaffo alla ragazza nel corso di una serata in una strada di Borgo Vecchio. Circa dieci giorni prima erano stati arrestati i primi tre giovani accusati di violenza di gruppo nei confronti della 19enne. Nella settimana successiva poi erano state eseguite le altre ordinanze di custodia cautelare in carcere.
In soccorso alla vittima, che ora si trova in una comunità protetta lontana da Palermo, erano intervenuti i militari. La giovane aveva poi presentato denuncia e aveva così fatto scappare il cosiddetto “codice rosso”.
La domanda che a questo punto sorge spontanea è una sola: come mai l’ex fidanzato della ragazza avrebbe compiuto questo gesto? Che cosa lo avrebbe portato a fare questa azione violenta contro la giovane? Anche su questo sta continuando ad indagare la Procura, che ha già avanzato le prime ipotesi.
Qual è stato il motivo del gesto?
Per il momento l’ipotesi più accreditata è quella che l’ex fidanzato della vittima dello stupro di gruppo di Palermo sia stato amico o compagno dei sette ragazzi che sono finiti in manette. Gli inquirenti pensano dunque che questo gesto di violenza sia stata una sorta di “lezione” per la vittima che, con la sua denuncia, aveva “messo nei guai” i suoi presunti abusatori.
Non si esclude dunque che l’ex della 19enne abbia agito in difesa dei sette ragazzi accusati di violenza di gruppo, i quali al momento ora si trovano ad osservare misure di custodia cautelare. Pare infatti che si conoscessero tutti quanti.
Ad ora – è bene precisarlo – si tratta solamente di un’ipotesi che rimane in attesa di essere confermata o smentita. Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, con ogni probabilità, anche su questo avvenimento verrà fatta maggiore luce e si avrà un quadro un po’ più chiaro.
Gli arresti e le minacce
I primi arresti per lo stupro di gruppo di Palermo erano stati eseguiti il 28 luglio scorso. A finire in manette erano stati Angelo Flores, 19enne che conosceva la ragazza e che aveva filmato l’aggressione, Gabriele Di Trapani e Cristian Barone. I fermi non erano però stati subito resi pubblici per motivi investigativi.
Il successivo 11 agosto erano poi state emesse ordinanze a carico di altri tre soggetti: Christian Maronia, Samuele La Grassa ed Elio Arnao. Il 14 invece era stato arrestato R.P., che all’epoca dei fatti aveva 17 anni. Quest’ultimo è diventato maggiorenne appena 20 giorni dopo.
Dalle indagini emerso che uno degli indagati, Samuele La Grassa, aveva parlato con la madre della sua volontà di vendicarsi della giovane di 19 anni. I suoi messaggi e le sue telefonate erano state intercettate. Egli aveva detto:
Ti giuro, stasera mi giro tutta la via Libertà, mi porto la denuncia nella borsetta e le dico: ‘Guarda cosa mi hai fatto’ e poi le do una testata nel naso, le chiudo le narici con una testata.
Le minacce però non erano arrivate solamente da questo ragazzo. Anche gli altri soggetti coinvolti si erano scambiati diversi messaggi in cui da un lato sembravano minimizzare l’accaduto, dall’altro mostravano comunque preoccupazione.
Ad esempio Arnao diceva:
Ma compà, ve lo immaginate se spuntiamo nel telegiornale? Nel telegiornale non ci spuntiamo? Mi ammazzo figghiò, io posso scappare, me ne posso andare in Messico!
E Maronia rispondeva:
Compà io in America, in Venezuela.
La Grassa invece:
Io me ne vado in Thailandia.