Buone notizie dai dati Istat di settembre per il nostro paese, che certificano un aumento dell’occupazione nel 2° trimestre del 2023.
Istat settembre 2023, l’occupazione in aumento nel 2° trimestre: +129mila rispetto ai primi tre mesi e +395mila su base annua
Segnali positivi dal mondo del lavoro arrivano dal report dell’Istat sull’occupazione in Italia. L’Istituto nazionale di statistica ha, infatti, reso noti i dati relativi al tasso di occupazione nel secondo trimestre del 2023, che segnano un aumento del numero di occupati nel nostro paese.
Il numero di occupati, infatti, segna un +129mila unità nel periodo compreso tra aprile e giugno di quest’anno. Un segnale incoraggiante anche a fronte del Pil rivisto al ribasso (-0,4%) per lo stesso periodo.
Nello specifico, la crescita dell’occupazione è legata a una serie di fattori che hanno caratterizzato i tre mesi in esame: la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato e dei lavoratori autonomi, rispettivamente con un +130 mila (+0,8%) e un +23 mila (+0,5%), è riuscita a compensare il calo dei lavoratori dipendenti a tempo determinato, che ha fatto segnare -25mila unità (-0,8%).
A questo si deve aggiungere l’ulteriore diminuzione dei disoccupati, -64mila individui (-3,2%) e degli inattivi di età compresa tra i 15 e i 64 anni (-66mila persone, pari a -0,5%).
Un aumento confermato anche su base annua, con l’occupazione cresciuta del +1,7% (pari a +395mila lavoratori) in termini tendenziali rispetto al 2022.
Tuttavia, i dati provvisori relativi al mese di luglio, era stato segnalato un calo dell’occupazione, con -73mila soggetti occupati (-0,3%).
Nel II trim 2023 l’occupazione cresce in termini tendenziali (+395mila, +1,7%); prosegue il calo dei disoccupati (-101mila, -5,0%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-376mila, -3,0%). Tale dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+1,2 punti… pic.twitter.com/wSXDn7Xuut
— Istat (@istat_it) September 13, 2023
Anche l’occupazione femminile in crescita ma resta la più bassa in Europa
Segnale parzialmente incoraggiante arriva anche dall’occupazione femminile che sale al 52,6% (+1,2 punti in un anno). Dato positivo ma che si scontra con la realtà della situazione in Europa, dove l’Italia continua a essere il fanalino di coda sulla statistica dedicata alle donne lavoratrici.