“I sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi” è una delle perle di saggezza di Ezio Bosso, che era nato il 13 settembre del 1971.
Il ricordo del direttore d’orchestra è ancora molto vivo in chi ha avuto la fortuna di conoscerlo e di apprezzarlo per le sue doti umane. Soprattutto a Bologna, dove ha vissuto il periodo più intenso della sua vita, in quella casa che “è la più bella”, nel vicolo Bianchetti, dove c’era una loggia massonica, devastata dai fascisti. Un lucernario la inonda di luce naturale e per Bosso quello era il suo luogo del cuore.
Era nato il 13 settembre del ’71 e ci ha donato musica e sapienza
E’ lì che si è arrabbiato e commosso durante la pandemia quando pensava alla sua orchestra che non poteva suonare: “I diritti a volte possono essere sospesi, la musica è una necessità, come respirare, come l’acqua, questa è una cosa a cui tutti dobbiamo pensare. C’è la necessità di darla a tutti e la necessità di un musicista di darla a tutti. Ma è necessario un progetto che parta dalla consapevolezza che stiamo parlando di un bisogno primario dell’uomo”. Come quello di guardare il sole e abbracciare un albero, che sono stati gli ultimi desideri di Ezio Bosso, quel musicista figlio di operai che era nato oggi, nel 1971.
Stefano Bisi