Nonostante la vittoria per due a uno contro l’Ucraina non c’è un clima disteso in casa Italia. A tener banco c’è la situazione Donnarumma con il portiere che è stato fischiato da una buona parte dello stadio San Siro. Un episodio che è stato commentato dai vari compagni degli ex compagni del Psg ed ex Milan.
Le parole di Frattesi
Man of the match con due gol segnati, il centrocampista dell’Inter ai microfoni di Sky ha fin da subito difeso Donnarumma e ha bacchettato i tifosi che hanno deciso di prendersela con lui: “Mai visto una roba del genere in Nazionale, una cosa indegna. Non capisco il motivo per il quale venga fischiato così. I fischi comunque non lo intaccano“. Il vice capitano della nazionale non si fa spaventare e sa bene che alle spalle tutto il gruppo squadra è unito per sostenerlo, incluso il man of the match contro l’Ucraina Frattesi.
Tra i suoi sostenitori c’è anche Vicario, il suo vice in nazionale che molti tifosi invocano come possibile nuovo titolare, nel finale di partita ha abbracciato Donnarumma e sui social ha postato la stessa foto scrivendo: “I fischi sono tosti quando sei in trasferta…figuriamoci in casa. Sei stato grande. E noi un passo nella direzione giusta”.
Le parole di Spalletti
Se Frattesi sfodera la spada per schierarsi con il portiere, una grande lezione arriva invece da Spalletti. Alla sua seconda partita come commissario tecnico della Nazionale si è già trovato alle prese con diversi casi spinosi da gestire, sempre con la solita classe che lo ha accompagnato nelle ultime esperienze calcistiche. “Probabilmente se ci hanno fischiato hanno visto qualcosa che non va bene“, ha tuonato l’azzurro, regalando a Donnarumma e a tutti i suoi calciatori una insegnamento importantissimo: “Si fa quelli che sono umili perché c’è stata data una possibilità che tutti vorrebbero vivere, ma non possono. E non mi stanno bene quelli che poi reagiscono sui social con delle frasettine. Noi abbiamo il dovere di comportarci come professionisti, non come bambini viziati. Si sta zitti”.
“Bisogna essere contenti, perché poi se vogliamo fare i pignoli poi non va più bene. La squadra ha giocato un buon calcio e ha fatto le cose correttamente. Poi nel secondo tempo loro sono stati bravi nelle ripartenze, ma noi avremmo dovuto avere più qualità nel chiudere la partita. Ora potrò lavorare con piu serenità? Sicuramente sì, perché sono stati una ventina di giorni di pressione totale nella testa. Bisognava rendersi conto di tante cose, nonostante abbia avuto dei collaboratori splendidi che mi hanno sostenuto in questi momenti”.