Un neonato di 5 mesi annega a Lampedusa poco prima di sbarcare sulla terraferma: è questo quanto successo nella notte appena trascorsa sull’isola siciliana. Il bimbo aveva appena attraversato il mare tra le braccia della sua mamma. Quando l’incubo sembrava essere finito, ecco che il barchino sul quale viaggiavano si è capovolto. Per il piccolo non c’è stato nulla da fare.
Migranti, barchino si capovolge neonato annega Lampedusa: cos’è successo
Il bimbo è morto dopo essere finito in acqua nel corso delle operazioni di approdo a Lampedusa. L’ennesima tragedia che vede coinvolto questa volta un piccolissimo migrante è avvenuta intorno alle 4.18, in piena notte. Il problema principale è stato che, durante le fasi di sbarco, quando mancavano pochissimi minuti all’arrivo sulla terraferma, l’imbarcazione su cui viaggiavano diverse persone si è capovolta.
Le operazioni sono state caotiche. A bordo del barchino vi erano 46 migranti che sono stati tutti soccorsi dalla motovedetta e dai membri della Guardia costiera. Tra queste 46 persone, in tante se sono finite in acqua, come appunto il neonato di 5 mesi.
Esse sono state poi tutte recuperate ma ormai per il bimbo non c’era più nulla da fare: è morto annegato. I tentativi di soccorso e di salvataggio si sono rivelati totalmente inutili. Il piccolo ha perso la vita nel giro di pochissimi minuti.
A condurlo su quel barchino che si è capovolto a Lampedusa era stata la mamma, il quale lo aveva tenuto stretto tra le sue braccia per tutto il tempo. La donna era alla ricerca di una vita migliore per lei e per suo figlio, lontano dal suo paese di origine. Al momento del ribaltamento però la madre non è riuscita a tenere stretta sé il piccolo.
Come sta la madre del neonato?
I soccorritori, una volta recuperato il corpo del bimbo, non hanno potuto fare altro che constatare il suo decesso. La salma del neonato di 5 mesi, il quale aveva appena finito la lunga e faticosa traversata del Mar Mediterraneo insieme alla sua mamma, è stata portata nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana.
La madre del bimbo annegato al momento si trova all’hotspot di contrada Imbriacola. Subito, per la salute della donna, gli agenti della Polizia hanno chiesto un supporto psicologico. Sulla ricostruzione della terribile tragedia avvenuta nella notte tra ieri, martedì 12 settembre 2023, e oggi, mercoledì 13, stanno indagando i membri della Capitaneria di porto.
Secondo quanto emerge per il momento, pare che la donna sia originaria della Guinea e sia minorenne. La madre non era solamente con il suo piccolo bambino. Con lei c’erano anche la sorella ed un cognato. La donna, supportata da psicologi e psicologhe, verrà trasferita il prima possibile in una struttura nella provincia di Agrigento.
Perché il barchino si è capovolto? L’ipotesi
Mentre in Italia si piange per questa ennesima tragedia che colpisce i migranti, la Capitaneria di porto sta cercando di ricostruire la dinamica di quanto accaduto. La domanda principale è una sola: come mai l’imbarcazione a bordo della quale vi erano 46 migranti si è ribaltata?
Al momento non è ancora possibile fornire una risposta a questa domanda. Tuttavia, secondo quanto emerge per ora, si ipotizza che il barchino si sia ribaltato perché gli occupanti si sarebbero agitati e mossi alla visita della motovedetta della Guardia costiera. Questa sembra essere l’ipotesi più probabile.
Le operazioni di sbarco infatti sono state movimentate, come hanno riferito persone sul posto nell’hotspot di contrada Imbriacola. I migranti che sono finiti in mare sono stati recuperati e salvati. Tutti eccetto il neonato di 5 mesi. La mamma lo aveva portato con sé nella difficilissima attraversata del Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore.