Il solito giochino. Lo fanno nella vita di tutti i giorni, visto che quando un autobus deraglia danno la colpa ai passeggeri, come nel caso della crisi italiana, che adesso devono pagare i cittadini.
E lo fanno quando si parla di calcio, dove un movimento sporco, stuprato da scandali (calciopoli, calcioscommesse) e occupato da dinosauri che tutto vogliono meno che il bene della squadra che presiedono, viene ogni volta protetto dai media che alla prima occasione puntano il dito solo contro i tifosi.
L’unico tassello che conserva purezza in un mosaico che da troppo tempo maleodora di muffa.
Tutti in queste ore si stanno scagliando contro gli ultras genoani. Se qualcuno ha sbagliato pagherà, anche perchè ci hanno messo la presenza e il cuore, chiedendo ai propri calciatori, davanti all’ennesima umiliazione, di levarsi la maglia rossoblu, ultracentenario emblema di una delle società più blasonate d’Italia.
Fanno sorridere, invece, tutti quelli che si sono lanciati in commenti moralisti, o meglio, moralizzanti. Non ha perso occasione per rivelare tutto il suo dispiacere Preziosi. Lo stesso Preziosi condannato a quattro mesi, condonati, a seguito dell’accusa di frode sportiva in merito alla vicenda del presunto accordo sull’esito della partita Genoa-Venezia, giocata nel campionato di serie B 2004-2005.
Lo stesso Preziosi che il 3 ottobre del 2008, avvalendosi della facoltà concessa dal “pacchetto sicurezza” dall’allora ministro della giustizia Angelino Alfano, che consentiva di concordare la pena in qualunque momento prima della sentenza di primo grado, ha patteggiato davanti al tribunale di Como una condanna di 23 mesi di reclusione (pena indultata) per il reato di bancarotta fraudolenta riguardante il fallimento e poi il quattordici luglio del 2009 viene scagionato con assoluzione con formula piena per doping amministrativo dal tribunale di Genova.
A puntare il dito, poi, non poteva mancare il moralizzatore per eccellenza, almeno nel mondo del pallone. Claudio Lotito. Che ieri si è affrettato a stigmatizzare l’accaduto, dicendo “Noi società siamo ostaggio di certa gente”. Lotito, proprio quello che la corte d’appello di Milano ha condannato a un anno e sei mesi di reclusione per aggiotaggio informativo e manipolativo e ostacolo alle autorità di vigilanza.
Insomma, prima di sparare solo e sempre sui tifosi, pensateci bene. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”, ha detto qualcuno molto più importante di tutti noi. Se questa frase la pronunciasse oggi, purtroppo, probabilmente morirebbe lapidato.
Roberto Arduini