Partite IVA in calo: con la pubblicazione del comunicato stampa n. 142 dell’11 settembre 2023 il Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha annunciato i nuovi dati aggiornati per quanto riguarda il numero di partite IVA che sono state aperte durante il corso del secondo trimestre 2023.
A tal proposito, il MEF ha pubblicato all’interno del proprio sito web ufficiale una sintesi dell’aggiornamento relativo ai dati del secondo trimestre dell’anno in corso da parte dell’Osservatorio sulle partite IVA.
Nello specifico, sono 118.215 le nuove partite IVA che sono state aperte quest’anno durante il corso del periodo compreso tra il mese di maggio e il mese di luglio.
Rispetto ai dati che erano stati registrati durante il corso dello stesso periodo del 2022, l’Osservatorio ha annunciato una riduzione pari al 6,1%.
Un calo, dunque, è stato individuato per tutte le categorie di soggetti che sono stati presi a campione per la statistica che è stata effettuata dal Dipartimento del Tesoro del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
In particolare, ecco qual è stata la ripartizione delle nuove aperture per quanti riguarda i vari soggetti:
- il 70% delle nuove partite IVA che sono state aperte nei mesi di maggio, giugno e luglio 2023 riguardano le persone fisiche;
- il 48,3% delle nuove partite IVA che sono state aperte nei mesi di maggio, giugno e luglio 2023 riguardano i giovani di età pari o inferiore a 35 anni;
- il 22,6% delle nuove partite IVA che sono state aperte nei mesi di maggio, giugno e luglio 2023 riguardano le società di capitali;
- il 2,9% delle nuove partite IVA che sono state aperte nei mesi di maggio, giugno e luglio 2023 riguardano le società di persone.
Senza indugiare ulteriormente, quindi, andiamo subito a vedere insieme i dati aggiornati nel dettaglio che sono stati pubblicati da parte del MEF all’interno della sintesi presente nell’apposito comunicato stampa dell’11 settembre 2023.
Partite IVA in calo: ecco i dati aggiornati pubblicati dal MEF relativi al secondo trimestre 2023
Ecco i dati di dettaglio per quanto riguarda la natura giuridica, la quale evidenzia che:
“Il 70% delle nuove aperture di partita Iva è stato attivato da persone fisiche, il 22,6% da società di capitali, il 2,9% da società di persone; la quota dei “non residenti” (essenzialmente costituiti da società di commercio on-line) e quella delle “altre forme giuridiche” rappresentano complessivamente il 4,5% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2022, la diminuzione di avviamenti è generalizzata, raggiungendo il 23,6% per le “altre forme giuridiche”, mentre si assesta al 5,5% per le persone fisiche e le società di capitali.”
In merito alla ripartizione territoriale, invece:
“Il 47,1% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 21% al Centro e il 31,5% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso evidenzia che le flessioni maggiori si sono registrate nel Lazio (-20,5%), Basilicata. (-15,9%) e Puglia (-10,8%); solo le Marche (+3,5%) e la Lombardia (+1,7%) mostrano un aumento di aperture.”
Per quanto riguarda il settore produttivo, invece, l’Osservatorio sulle partite IVA evidenzia la seguente ripartizione sul numero di aperture:
- il 18,8% del totale delle partite IVA che sono state aperte nel secondo trimestre 2023 riguarda il commercio;
- il 17,8% del totale delle partite IVA che sono state aperte nel secondo trimestre 2023 riguarda le attività professionali;
- il 10,4% del totale delle partite IVA che sono state aperte nel secondo trimestre 2023 riguarda l’edilizia.
“Rispetto al secondo trimestre del 2022, tra i settori principali i maggiori cali si registrano nell’agricoltura (-25,8%), nelle costruzioni (- 11,3%) e nei servizi d’informazione (-10,1%). In controtendenza si registrano aumenti nei settori dell’istruzione (+10,6%), dell’alloggio e ristorazione (+5,8%) e dei servizi residuali (+2,6%).”
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