Accadde oggi, 13 settembre 1940: l’Italia fascista attacca l’Egitto. Un attacco, quello italiano, scattato durante la “campagna del Nordafrica”, conosciuta anche come “guerra nel deserto”. La campagna interessò inoltre: Libia, Tunisia, Algeria e Marocco. In questi territori si affrontarono gli eserciti dell’Asse italo-tedesco e degli Alleati durante la Seconda guerra mondiale tra il 1940 e il 1943.

Accadde oggi, 13 settembre 1940: l’Italia fascista attacca l’Egitto

Il Regio Esercito, in Libia comandato dal maresciallo Rodolfo Graziani, forte numericamente ma insufficientemente equipaggiato, diede inizio all’offensiva 83 anni fa entrando in Egitto. Poi però nel dicembre del 1940 le forze britanniche del generale Archibald Wavell, meglio armate e molto mobili, passarono alla controffensiva, sbaragliando l’esercito italiano e conquistando l’intera Cirenaica.

Il Duce chiede aiuto al Fuhrer

Benito Mussolini fu costretto a farsi aiutare dall’alleato Adolf Hitler il quale, nel marzo 1941, inviò in Nordafrica il cosiddetto Afrikakorps guidato dal generale Erwin Rommel; quest’ultimo, nella primavera del 1941, passò all’attacco riprendendo la Cirenaica tranne Tobruch. Dopo altri successi, le forze dell’Asse vennero però sconfitte nell’inverno dello stesso anno dalla nuova offensiva britannica, e furono costrette a ripiegare fino al confine della Tripolitania.

Rommel cambia le carte in tavola

Il generale tedesco Rommel, con i suoi Afrikakorps, dopo aver ripreso presto l’iniziativa, respinse nuovamente i britannici nel gennaio e nel maggio del 1942 vincendo la grande battaglia di Ain el-Gazal e costringendo gli inglesi a ripiegare in profondità in Egitto. Tobruk venne conquistata e gli italo-tedeschi arrivarono fino a El Alamein dove il fronte si stabilizzò nell’agosto 1942.

Il ribaltone centrato dagli Alleati

La campagna del Nordafrica ebbe una svolta decisiva nell’autunno del 1942 quando gli inglesi del generale Bernard Montgomery vinsero la seconda battaglia di El Alamein, costringendo i resti delle forze italo-tedesche a evacuare definitivamente tutta la Libia. Tripoli cadde il 23 gennaio 1943. Contemporaneamente, un grande corpo di spedizione anglo-americano, al comando del generale Dwight Eisenhower, sbarcò in Marocco e Algeria a partire dall’8 novembre 1942 cambiando del tutto le sorti in Nordafrica. Una passaggio decisivo che consentì agli Alleati di controllare l’intera area per far scattare l’assalto alla cosiddetta “Fortezza Europa”. Un assalto cominciato con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943.