Kevin McCarthy, speaker (repubblicano) della Camera del congresso americano, ha annunciato il suo sostegno all’avvio dell’impeachment del presidente Joe Biden. E’ arrivata la conferma dopo che la notizia aveva iniziato a circolare sui media americani lanciata dal sito Punchbowl News, quotidiano politico online di Washington.

Il motivo? I Repubblicani sostengono che il presidente 80enne abbia avuto dei benefici economici grazie agli accordi stipulati dal figlio Hunter con alcuni governi, tra cui Cina e Ucraina, tra il 2009 e il 2017.

Biden e l’impeachment: cosa sta succedendo

Kevin McCarthy ha annunciato l’impeachment affermando che il popolo americano “merita di sapere che gli uffici pubblici non sono in vendita“:

Vorrei incoraggiare il presidente e la sua squadra a collaborare pienamente con questa indagine nell’interesse della trasparenza. Ci impegniamo a fornire risposte al pubblico americano: niente di più, niente di meno. Andremo ovunque ci portino le prove.

Hunter Biden è stato infatti indagato al Congresso per alcuni affari portati avanti mentre suo padre era vicepresidente con Barack Obama. Secondo quanto dichiarato dallo speaker della Camera, sarebbero quindi stati raccolti elementi sufficienti per per aprire formalmente l’inchiesta.

Le indagini dei Repubblicani della Camera non hanno portato a prove di condotta sbagliata. Anzi, i loro testimoni e i documenti prodotti hanno mostrato che non c’è nessun legame che porti al presidente degli Stati Uniti

aveva invece commentato uno dei portavoce della Casa Bianca, Ian Sams.

I dubbi

La decisone di McCarthy non incontra però il supporto di tutti i membri del suo partito: sono necessari 218 voti per aprire un’indagine e non può permettersi di perderne più di cinque. Alcuni repubblicani hanno espresso un certo scetticismo sull’impeachment; mentre altri si sono lamentati del poco tempo a disposizione per poter costruire un impianto accusatorio.

Ma la decisione di McCarthy nascerebbe anche dall’ultimatum lanciato dalla corrente di destra, guidata dal rappresentante della Florida e trumpiano Matt Gaetz, di votare il suo siluramento se non avesse avviato le procedure di impeachment.

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