Nuova missione per il Cardinale Matteo Maria Zuppi, che si recherà presto in Cina come inviato di Papa Francesco. Su incarico del Santo Padre in persona, l’arcivescovo di Bologna sarà a Pechino domani, mercoledì 13 settembre, e vi rimarrà per i successivi due giorni. Lo ha reso noto la sala stampa della Santa Sede.
Una visita, quella del Cardinale, che costituisce “un’ulteriore tappa della missione voluta dal Papa per sostenere iniziative umanitarie e la ricerca di percorsi che possano condurre ad una pace giusta“.
Lo stesso Bergoglio, si legge sulle colonne di Vatican News, ha ribattezzato la visita di Zuppi come una “offensiva di pace“, allo scopo di “allentare le tensioni” nella martoriata Ucraina.
Missione del cardinale Zuppi in Cina, tutte le tappe del messaggero di pace del Papa
Non si tratta certo della prima missione all’estero del presidente della Conferenza Episcopale Italiana nell’ultimo periodo. Lo scorso giugno, Zuppi si era recato a Kiev: a riceverlo nella capitale del Paese invaso il presidente Zelensky.
In seguito il porporato aveva proseguito la sua missione tra Mosca, dove ha incontrato il patriarca Kirill, e Washington. Il Cardinale si trova da ieri, lunedì 11 settembre, a Berlino, per un incontro con i leader delle principali religioni mondiali. Insieme a loro anche i rappresentanti politici e culturali di 40 Paesi: per l’Italia, oltre a Zuppi, il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
L’arcivescovo di Bologna ha risposto alle domande di alcuni giornalisti presenti nella capitale tedesca, a proposito del compito affidatogli dal Papa. Una missione di dialogo, che lo ha visto impegnato in colloqui con i principali rappresentanti dei Paesi coinvolti nel conflitto.
In tale ottica, la sua presenza a Pechino non può essere considerata casuale: proprio la Cina, infatti, potrebbe rivestire un’importanza chiave nella risoluzione delle asperità e nel raggiungimento della pace.
A proposito della pace, Zuppi ha sottolineato che non dovrà essere “imposta da qualcuno”, ma “scelta dagli ucraini” con “le garanzie, l’impegno, lo sforzo di tutti”. In tale ottica, il ruolo della Cina in questo processo potrebbe costituire “uno degli elementi forse più importanti“.