Assunzioni nelle scuole del Sud Italia, emergono i primi dettagli sul piano di immissioni previsto dal ministero dell’Istruzione in applicazione del decreto legge “Caivano” adottato dal Consiglio dei ministri del governo Meloni la scorsa settimana. Servono almeno 2.500 impiegati amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata), insegnanti dell’infanzia per il potenziamento degli asili nido e docenti per la didattica. In tutto, il governo ha messo a disposizione 750 milioni di euro per portare avanti i progetti di contrasto all’abbandono scolastico e di didattica nelle aree con le maggiori complessità da affrontare, quale il Parco Verde del centro campano.
Per i docenti, inoltre, ci sarà la possibilità di beneficiare di aumenti degli stipendi e di un sistema di punteggi maggiorato ai fini della carriera. Le risorse investite dal governo derivano da circa 300 milioni di euro non spesi in precedenza per altri progetti scolastici (soprattutto per la rinuncia dei comuni), e da oltre 400 milioni di euro rientranti negli investimenti del ministero dell’Istruzione e del Merito di Giuseppe Valditara per il potenziamento degli asili nido in ambito di risorse stanziate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). In tutto, le assunzioni di nuovo personale per le scuole del Sud Italia sarebbero tra 30mila e 35mila.
Assunzioni scuole del Sud, fino a 35mila immissioni: servono 2.500 Ata, insegnanti scuole infanzia e docenti per la didattica, stipendi e punteggi maggiorati
In arrivo una nuova infornata di assunzioni nelle scuole del Sud Italia in attuazione del decreto legge “Caivano” approvato nella scorsa settimana dal Consiglio dei ministri del governo Meloni. In tutto, le nuove immissioni per portare avanti i progetti di potenziamento degli istituti situati nelle realtà più difficili del territorio italiano dovrebbero essere tra le 30mila e le 35mila, considerando la necessità di potenziare i docenti per la didattica, gli insegnanti a partire dagli asili nido e i dipendenti amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata).
Assunzioni scuole del Sud, il potenziamento degli asili nido
Le assunzioni degli insegnanti delle scuole dell’infanzia implementerebbero uno degli obiettivi di potenziamento della scuola previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), soprattutto per quanto riguarda la fascia d’eta 0-2 dei territori del Sud Italia. A tal proposito, si utilizzeranno anche i fondi destinati dal Pnrr, eventualmente mediante una rimodulazione dei fondi al fine di raggiungere i target prefissati. Il raggiungimento del target inciderà soprattutto nelle realtà dove i servizi scolastici per l’infanzia siano al di sotto degli standard.
Immissioni docenti per potenziare attività scolastiche: aumenti stipendi e punteggi maggiorati
Numerose saranno le assunzioni in queste scuole anche dei docenti per il potenziamento della didattica e per portare avanti i progetti che prevedono obiettivi di contrasto alla dispersione scolastica, di rafforzamento della didattica e di prolungamento dell’orario di scuola anche al pomeriggio, momento nel quale dovranno essere implementate anche attività sportive, teatrali, di didattica innovativa e in ambienti extrascolastici.
Per questi progetti, il governo ha stanziato 25 milioni di euro, che andranno a sommarsi ai fondi per le assunzioni dei docenti. A questi ultimi, nel caso in cui dovessero rinunciare a trasferirsi in altri istituti, verrebbe assicurato un punteggio maggiorato pari a 10 punti nei primi tre anni, e a due punti per ogni anno susseguente. Per il potenziamento dell’organico dei docenti sono stati stanziati 13 milioni di euro e altri 6 milioni andranno come compensi maggiorati nel caso di insegnamento in scuole di zone particolarmente difficili, come quelle di Parco Verde.
Immissioni 2.500 Ata nelle scuole del Mezzogiorno
Infine, arriverà anche il potenziamento degli impiegati amministrativi, tecnici e ausiliari (Ata), mediante le assunzioni di 2.500 unità. A tal proposito, il governo ha stanziato 12 milioni di euro che serviranno ad assegnare incarichi con contratti a tempo determinato fino al 31 dicembre 2023. I nuovi dipendenti dovranno potenziare il personale presente nelle scuole, soprattutto contribuente a tenere aperti gli istituti al fine di attivare le attività previste in orario extrascolastico.