Sepsi: cos’è, di cosa si tratta, qual è la definizione, quali sono le cause, i sintomi e molto altro ancora. Ecco tutto quello che dovete sapere su tale sindrome clinica. È conosciuta anche con il nome di “setticemia”. Vi anticipiamo subito che è una patologia molto dipendente dal tempo. La prognosi dunque è migliore tanto più veloci sono l’individuazione del problema e l’avvio del trattamento. Ma andiamo con ordine.

Sepsi cos’è: la definizione

La sepsi o setticemia è una sindrome clinica caratterizzata da una grande SIRS, ovvero una grande risposta infiammatoria. A metterla in atto è il nostro organismo quando nota il passaggio nel sangue di elementi patogeni provenienti da un focolaio.

Si tratta di una condizione che può essere potenzialmente anche molto grave. Ci sono infatti diversi stadi di gravità. Per questo motivo va individuata il prima possibile. Una volta capito il problema si deve subito procedere con trattamenti medici adeguati. Ovviamente non si può fare solamente con l’aiuto di professionisti del settore e dottori specializzati in questa tipologia di malattie.

Secondo definizione, la sespi è una disfunzione degli organi potenzialmente letale. È causata da una risposta non regolare dell’organismo ad un’infezione. A scatenare questo problema ci sono due fattori.

Il primo è appunto l’infezione di un tessuto dovuta, ad esempio, alla presenza di batteri, funghi o virus. Il secondo invece è legato alla risposta infiammatoria dell’organismo. L’infiammazione solitamente è uno dei modi con cui il nostro corpo risponde alle infezioni. Nei casi di sepsi però tale risposta è eccessiva, esagerata.

Quali sono i sintomi?

Diversi e di varia natura sono i sintomi della sepsi. Tutto dipende dal modo in cui il nostro corpo risponde alla presenza di microrganismi come virus e batteri. I primi più comuni sono la febbre, la tachicardia, l’iperventilazione ma anche la presenza di discromie cutanee.

Quando infatti solitamente un paziente presenta contemporaneamente almeno due di questi elementi, il medico può ipotizzare di trovarsi di fronte a un caso di sepsi. Essa comunque si verifica con la presenza di un focolaio infettivo intravascolare o extravascolare, che è determinante.

I sintomi più gravi invece, che possono indicare una sepsi severa, possono essere la significativa diminuzione dell’urina, un cambiamento dello stato mentale brusco e repentino, importanti difficoltà respiratorie, attività cardiache anomale, riduzione delle piastrine nel sangue e presenza di chiazze o arrossamenti sulla pelle.

Mortalità

Abbiamo capito dunque che la sepsi è una malattia causata dal modo in cui il nostro organismo risponde ad un’infezione. I casi più gravi possono portare al cosiddetto “shock settico”, che è una vera e propria emergenza medica.

Come anticipavamo all’inizio, il suo esito clinico dipende molto dalla rapidità con cui il problema viene diagnosticato e curato. Oggi purtroppo in molti non sanno ancora di che cosa si tratta e l’attenzione sul tema spesso e ancora poca.

Stiamo parlando comunque di una patologia molto importante che uccide addirittura quattro volte di più rispetto al tumore al colon, 5 in più rispetto all’ictus e 10 rispetto all’infarto cardiaco. Se non curata correttamente infatti può avere un tasso di mortalità addirittura fino al 70%.

Se invece non porta alla morte può comunque provocare dei danni fisici o psicologici permanenti a lungo termine negli esseri umani. Tuttavia bisogna ammettere che non è sempre facile diagnosticare la sepsi. In ogni caso se avete dei sintomi particolari o avete delle preoccupazioni rivolgetevi al vostro medico di fiducia.

La sespi è contagiosa?

Cerchiamo infine di rispondere ad un’ultima domanda che in tantissimi si pongono: la sespi è contagiosa? La risposta è no. Essa non si prende e non si passa da organismo a organismo. È il modo in cui il nostro sistema immunitario risponde a qualche infezione a determinare la presenza o meno di tale patologia.