«Attenzione pickpocket!»: in molti riconosceranno in questa espressione la voce con cui Monica Poli allerta i turisti di Venezia sulla presenza di borseggiatori, puntualmente ripresi dal suo smartphone. Quello che può sembrare solo un video in trend su TikTok, tuttavia, nasconde un lavoro più profondo che da trent’anni Poli e il gruppo dei Cittadini Non Distratti di Venezia portano avanti per contrastare il fenomeno degli scippatori e dalla microcriminalità organizzata nel capoluogo veneto.

A spiegarlo chiaramente è la stessa Poli che, in questa intervista, racconta come «i borseggiatori sono sempre esistiti, ma oramai assistiamo a veri e propri gruppi criminali diffusi in tutta Europa».

Cadere vittima di uno scippo è infatti sempre più facile: anche la stessa Pioli, racconta, ha subito un borseggio alcuni anni fa e, meno di un mese fa, lo scippo del suo telefono (poi fortunatamente ritrovato): «si è trattata di una mia distrazione, ma la possibilità di essere derubati purtroppo riguarda tutti».

Monica Poli (Cittadini Non Distratti): «Attenzione Pickpocket è più di un video: è una battaglia per la legalità, gli scippi non sono mai casi isolati»

Sarà capitato anche a voi, sicuramente, di imbattervi sui social nel grido di allarme «Attenzione pickpocket!» con cui Monica Poli mette in guardia i turisti e i residenti di Venezia sulla presenza di scippatori. La Pioli, vera e propria sentinella della legalità, infatti, da anni combatte insieme al gruppo dei Cittadini Non Distratti contro il fenomeno dei borseggiatori, diventato ormai quotidianità a Venezia.

Oltre a presidiare le strade, questa onlus apolitica ha iniziato quotidianamente a caricare sui social video che ritraggono i malintenzionati nelle strade della Serenissima. Il fine, come spiegato dalla stessa Pioli in questa intervista esclusiva per TAG24, è rendere queste persone riconoscibili a turisti, residenti e Forze dell’ordine. Anche perché, come si nota facilmente visitando il profilo TikTok dell’organizzazione, gli scippatori in azione sono praticamente sempre gli stessi.

D: Monica Poli, i video in cui lei smaschera gli scippatori a Venezia sono diventati celebri in tutto il mondo. Quando avete capito che il metodo di riprendere i borseggiatori poteva portare a degli effettivi risultati?

R: «Il nostro gruppo dei “Cittadini Non Distratti” opera nel territorio veneziano da più di 30 anni. Abbiamo sempre condotto azioni di disturbo contro i borseggiatori, utilizzando anche i canali social.

Inizialmente eravamo presenti solo su Facebook. Dopo aver ritrovato un portafoglio di un ultra novantacinquenne ci siamo detti di fare di più, e io ho proposto di aprire un canale TikTok e Instagram. Mai avrei pensato ad un exploit del genere. Riceviamo tantissimi messaggi di ringraziamento da parte dei turisti.

I nostri video hanno contribuito a rendere noto un problema che non è solo italiano, ma anche europeo: Parigi, Barcellona, Praga, Berlino.. ovunque. Solo questo dovrebbe farci capire il giro di milioni di euro che ruota attorno questo tipo di criminalità.

Anche perché negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento nel numero di borseggiatori. Un aspetto che ci sta particolarmente a cuore è poi quello dello sfruttamento dei minori. Ricordiamoci che ci sono ragazzine di 11-12 anni mandate a rubare proprio perché minorenni. Noi ci siamo sempre battuti perché le ragazzine dovrebbero giocare con i loro coetanei, non delinquere. Eppure sembra che questo tema non interessi a nessuno».

Borseggiatori in aumento

D: Lei parla di un aumento dei borseggiatori, a quali fattori imputa questa situazione?

R: «Le borseggiatrici ci sono sempre state. Noi crediamo, tuttavia, che ci sia stata una crescita dopo la riforma Cartabia. Queste persone sono molto istruite riguardo alle leggi: sanno bene, ad esempio, che le donne non possono andare in carcere entro il compimento del primo anno del bambino. E dunque rimangono continuamente incinte. Qualche giudice ha provato a usare il pugno duro ed è riuscito a far valere la legge, ma purtroppo nella pratica tanti di questi reati restano impuniti.

Il fatto è paradossale: persone prese due-tre volte nel giro di due settimane che vengono portate a processo, poi rimesse di nuovo fuori con accumulo di pena. Ma nessuno si domanda che fine fanno i figli? Chi li tutela? Ciò che è certo che queste persone non sono sprovvedute e sanno studiare bene le leggi per volgerle a loro favore.

C’è una borseggiatrice che con questo metodo ha accumulato venti anni di pena ed è sparita. Il problema riguarda anche gli uomini, ovviamente, non solo le donne. Noi sappiamo tuttavia che se non c’è la denuncia della persona offesa non si può fare niente. Anche quando la denuncia c’è, e magari viene da un turista, noi sappiamo che questo non tornerà in Italia solo per il processo, che dunque va all’aria.

È una situazione assurda, sembra il paese dei balocchi. L’Italia dovrebbe mandare un segnale, non è possibile tollerare che si viva di illegalità».

D: Quello che colpisce nei vostri video è che i volti di diversi scippatori ricorrono in continuazione.

R: «Sì, ieri abbiamo ripreso una scippatrice già immortalata nel 2017. Quello che bisogna capire è che non parliamo di singoli isolati, ma di un’organizzazione solida che si muove in Italia e in tutta Europa».  

D: Come lei riconosce le borseggiatrici, loro riconoscono lei. È mai stata aggredita o ha mai avuto paura per la sua incolumità?

R: “Guardi, io non ho paura. Loro conoscono benissimo il mio nome e cognome, come io conosco loro. Il nostro gruppo riceve minacce e subisce aggressioni. Per noi però prevale il senso civico. Ringraziamo le Forze dell’ordine per il loro lavoro, ma sappiamo anche con queste leggi non possono fare più di tanto.

In questi lunghi anni abbiamo visto troppe persone piangere, troppi anziani che venivano derubati degli ultimi soldi che avevano nel portafoglio. Abbiamo visto borseggiatrici non fermarsi neanche di fronte alle persone con disabilità.

Quello che voglio sottolineare è che noi siamo in contatto anche con altri comitati che affrontano il problema come noi. Penso a Milano ad esempio. È fondamentale scambiarsi foto e informazioni, perché queste persone oggi sono a Venezia e domani sono da un’altra parte».

Il furto subito da Monica Poli

D: Quest’estate è uscita una notizia per la quale anche lei sarebbe stata derubata del suo telefono. Ci vuole raccontare?

R: «Quanto accaduto questa estate è frutto di un mio attimo di distrazione, anche se in passato purtroppo anche io sono stata borseggiata. Se non fosse grave verrebbe da sorridere: proprio io, la prima che dà consigli.. purtroppo però è accaduto. Avevo il portafoglio con una catena dentro la borsa, mi sono anche accorta che qualcosa mi veniva sfilato e mi sono girata. Tuttavia non ho avuto la prontezza.

Si tratta di un qualcosa che può accadere a tutti purtroppo. Nessuno è al sicuro. Nel caso di questa estate, anche qui: avevo il telefono in una tasca piccola, sono stata seguita e in un attimo derubata. Io mi sono accorta subito del furto, ma oramai era tardi. Fortunatamente la localizzazione sullo smartphone era attiva e dunque è stato semplice recuperarlo.

Io dico sempre di stare attenti, ma alle volte bisogna anche rilassarsi: un turista che viene a Venezia, la città più bella del mondo, non può girare temendo il furto. Il problema è che i borseggiatori sono sempre esistiti, ma qua bisogna capire che siamo di fronte a un fenomeno diverso: queste persone fanno parte di vere e proprie organizzazioni criminali. Pensi al caso clan guidato da quel “Bimbo” che nelle intercettazioni definiva l’Italia un paradiso per delinquere».

D: Cosa si dovrebbe fare per contrastare queste bande?

R: «Come dicevo prima noi chiediamo che sia rivista la riforma Cartabia che, con la depenalizzazione di alcuni reati, sta peggiorando la situazione. Noi Cittadini non Distratti abbiamo scritto anche al ministro Piantedosi e al ministro Nordio, ora aspettiamo risposta mentre guardiamo alla nuova riforma della giustizia che dovrà arrivare.

Oltre a questo ovviamente bisogna ripristinare i poteri delle Forze dell’ordine, le quali sono un’eccellenza italiana che però deve essere supportata con più risorse. Nel frattempo Noi cittadini non distratti andiamo avanti».