«Lavorare non è morire»: così recita il messaggio che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, in occasione dell’avvio del corso di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il capo dello Stato torna ad insistere sul tema, purtroppo sempre attuale, delle morti bianche, sottolineando la responsabilità dell’intera società davanti a questo dramma incipiente nel nostro Paese e la ferita che l’intera comunità soffre quando un lavoratore perde la vita mentre svolge il suo impiego.

Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo. Feriscono le persone nel valore massimo dell’esistenza, il diritto alla vita. Feriscono le loro famiglie. Feriscono la società nella sua interezza.

Scrive il Presidente Mattarella. Il messaggio prosegue poi ribadendo l’importanza della vita professionale in una Nazione come quella Italiana, il cui primo articolo della Costituzione recita proprio che il Paese si deve fondare sul lavoro. Un lavoro che però viene troppo spesso bistrattato, piegato a logiche cieche di mercato, abbandonato nella sua parte più umana. Così nascono gli incidenti mortali a cui la cronaca ci ha abituati:

Il nostro Paese colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica. Non è tollerabile perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro. I morti di queste settimane ci dicono che quello che stiamo facendo non è abbastanza.

Mattarella sulle morti sul lavoro: “Dobbiamo instaurare la cultura della sicurezza”

Era ancora buio a Brandizzo, quando 5 operai che lavoravano sulla rete ferroviaria sono stati investiti in pieno da un treno che passava di lì. Nessun avviso, nessuna messa in sicurezza, nessun controllo e la vita di altri 5 lavoratori spezzata anzitempo dalle mancata accortezze di chi doveva invece garantire loro la sicurezza.

Alla luce di quanto accaduto recentemente a Brandizzo, Mattarella rivolge un appello mirato agli operatori tecnici, chiamati a instaurare una cultura della sicurezza che permetta il non verificarsi di continue tragedie sul luogo di lavoro. Il capo dello Stato chiede dunque di mettere insieme le forze, al fine di definire un ruolo attivo nella prevenzione e nella garanzia della sicurezza.

La cultura della sicurezza deve permeare le Istituzioni, le parti sociali, i luoghi di lavoro. A voi, ispettori tecnici, spetta un ruolo attivo in questo processo di garanzia e di prevenzione. Faccio appello alle vostre intelligenze e al vostro impegno per contrastare una deriva che causa troppe vittime. Anche da voi e dalla vostra attività dipende la vita di madri, padri, figli, lavoratrici e lavoratori che, finito il proprio turno, hanno il diritto di poter tornare alle loro famiglie.

Infine, Mattarella si rivolge agli ispettori tecnici già in servizio, ringraziandoli per il loro lavoro e augurando loro operazioni sempre più certosine ed efficaci:

Mentre rivolgo ai nuovi ispettori tecnici il mio incoraggiamento, ringrazio gli ispettori già in servizio – che ogni giorno si spendono per intercettare le irregolarità in materia di sicurezza e garantire l’applicazione delle regole – e formulo a tutti i migliori auguri di buon lavoro.