Daniil Medvedev è uno dei tennisti più forti e sfortunati del circuito: 20 titoli, uno slam conquistato e cinque finali raggiunte, dove però la percentuale di successo è molto bassa anche perché contro si è ritrovato due “mostri sacri” come Djokovic e Nadal.
Nonostante la buona finale degli US Open con una partita per lo più alla pari gli episodi hanno favorito proprio Djokovic, che si è imposto col punteggio di 6-3 7-6 6-3. Medvedev ha analizzato la partita con punti di forza e debolezze dell’avversario.
Daniil Medvedev: “Sono stato testardo”
Medvedev ha così analizzato la finale contro Djokovic.
Di sicuro ho rimpianti. Avrei dovuto vincere il secondo set, ma a volte il tennis non è così facile. Ho avuto due scelte e ho scelto quella sbagliata. In generale il secondo set è stato il migliore che ho giocato e non l’ho vinto. Per questo direi che è normale che la partita sia andata così, perché il primo e il terzo set lui ha giocato meglio e non c’è molto da dire. Nel secondo, se avessi vinto, forse sarebbe stata una partita diversa
Medvedev ha poi analizzato il secondo set, punto di svolta della partita.
Nel secondo set ha sbagliato alcuni colpi alla fine di alcuni lunghi scambi. Allo stesso tempo Novak è così. È un po’ come quando abbiamo giocato con Rublev, riuscivamo a malapena a stare in piedi, e poi i punti erano incredibili. Quindi è un po’ la stessa cosa. Sì, è per questo che mi dispiace non aver vinto il secondo set, perché mi sentivo come se gli stessi addosso, come se stessi dominando in un certo senso. Avrei dovuto fare meglio. Sono stato un po’ testardo al rientro. Probabilmente avrei dovuto cambiare la mia posizione, ma avevo la sensazione che avrebbe funzionato così e che l’avrei fatto funzionare perché stavo rispondendo un po’ peggio che con Carlos. Quando il set è finito, mi sono detto: «Sì, sono stato troppo testardo, avrei dovuto fare diversamente». Ho giocato un po’ peggio (della semifinale contro Alcaraz), sicuramente, soprattutto nel primo set. Il terzo è difficile da dire. Dopo il secondo set potrebbe essere stata la conseguenza dell’andamento della partita. Il primo set è stato un po’ penoso, perché non ho giocato bene, ma nel secondo set direi che probabilmente ho giocato come con Carlos ed è per questo che abbiamo iniziato ad avere punti e scambi da braccio di ferro. Non è facile ripetersi, perché contro Carlos ho giocato una delle migliori partite della mia vita, il match contro Novak qui di due anni fa rientra nella stessa categoria. Non è facile ripetersi giorno dopo giorno
Sul gioco di Djokovic
Medvedev ha poi lodato il gioco al volo di Novak.
Con Carlos sono stato bravo a rispondere da lontano, ed è quello che mi riesce bene. Non mi interessa molto se il giocatore serve e gioca al volo. Rende le cose un po’ più difficili, ma deve farlo bene. Novak lo fa innanzitutto bene, quindi questa è la prima cosa. La seconda è che non sono riuscito a rispondere abbastanza bene. Quindi ho molti rimpianti, ma allo stesso tempo, altri 24 finalisti, altri 23 finalisti? Molti altri hanno molti rimpianti per aver giocato contro di lui nella finale di uno Slam