Si va in pensione con il sistema retributivo o contributivo nel 2024? Presto il governo dovrà sciogliere i nodi della Manovra 2023. Si attendono molte novità sul fronte previdenziale, alcune sono state ampiamente anticipate, mentre altre sono parte di un rinnovo già programmato. Fatto sta che prima di capire esattamente dove intende andare a parare il governo Meloni, cerchiamo di capire la differenza tra la pensione retributiva e contributiva.

Pensione retributiva o contributiva: le differenze

Una pensione calcolata con il sistema retributivo implica la presa in considerazione delle ultime retribuzioni. Se, invece, la pensione viene calcolata con il sistema contributivo, viene preso in esame l’accumulo contributivo maturato nell’arco della carriera lavorativa. Sull’anzianità contributiva accumulata, più comunemente nota come montante contributivo, vengono applicati dei coefficienti di trasformazione che tengono conto dell’età di ritiro dal lavoro e dell’aspettativa di vita.

In altre parole, la pensione riconosciuta con il sistema contributivo risulta inferiore a quanto percepito negli ultimi stipendi. Per questo motivo, a parità di condizioni, la pensione retributiva è molto più vantaggiosa rispetto a quella contributiva.

 Chi va in pensione con il sistema retributivo?

Prima di tutto, è necessario considerare la data di ufficialità della Riforma Dini, ovvero il 31 dicembre 1995, e il montante contributivo accumulato fino a tale data.

Per questo motivo, il sistema retributivo è applicabile ai lavoratori:

  • che alla data del 31 dicembre 1995 hanno accumulato almeno 18 anni di anzianità contributiva;

Con l’introduzione della riforma Fornero del 2012,  il metodo retributivo per questi lavoratori viene applicato solo per gli anni di lavoro accumulati fino al 31 dicembre 2011. A partire dal 1 gennaio 2012, entra a regime il sistema contributivo sulle pensioni o per la parte residua.

Calcolo retributivo sulla pensione

Il legislatore nel formulare il calcolo della pensione con il sistema retributivo ha preso in esame diversi elementi, tra cui:

  • la retribuzione annua pensionabile
  • l’anzianità contributiva;
  • l’aliquota di rendimento.
  1. A titolo di esempio, un lavoratore che percepisce una retribuzione pensionabile pari a circa 30.000 euro, con 40 anni di contributi, quanto prenderà di pensione? In questo caso, viene eseguita un’operazione matematica. Alla retribuzione annua pensionabile, che corrisponde a 30.000 euro, viene moltiplicata per l’anzianità contributiva, ovvero 40 anni. Infine, al risultato viene applicata un’aliquota di rendimento del due per cento. In sostanza, la pensione corrisponde all’80 per cento della retribuzione pensionabile.

Chi va in pensione con il sistema contributivo?

Per la pensione con il sistema contributivo viene considerata la del 31 dicembre 1995 e gli anni di  accumulo contributivo maturati. Il meccanismo contributivo, trova la sua applicazione in diversi casi, tra cui:

  • per i  lavoratori che non dispongono di un accumulo contributivo al 31 dicembre 1995;
  • per gli anni di contribuzione seguenti al 31 dicembre 1995, per coloro che alla stessa data vantano un accumulo contributivo inferiore ai 18 anni; per l’anzianità contributiva antecedenti o residua viene applicato il sistema retributivo.

La Riforma Fornero ha generalizzato il meccanismo previdenziale, tanto che il metodo contributivo è diventato l’unico meccanismo di calchttps://www.tag24.it/629741-calcola-la-tua-pensione-quanto-prendero-con-20-anni-di-contributi/olo della pensione. Il sistema contributivo viene applicato per l’accumulo contributivo successivi al 1 gennaio 2012.

 Che significa la pensione contributiva?

Il calcolo contributivo non si basa su diversi elementi, tra cui:

  1. la retribuzione (o reddito per gli autonomi) pensionabile annua;
  2.  l’aliquota di computo;
  3. il tasso di rendimento (o capitalizzazione.
  4. montante pensionistico individuale.
  5. i coefficienti di trasformazione.

 Che differenza c’è tra pensione retributiva e pensione contributiva?

Il sistema contributivo, viene applicato sull’ammontare dei contributi versati durante la carriera lavorativa, mentre il sistema retributivo prende in esame la media della retribuzione degli ultimi anni lavorativi.