Oggi 11 settembre 2023 i cinque figli di Silvio Berlusconi hanno accettato l’eredità del padre e firmato il testamento, nel pomeriggio ad Arcore. La trattativa è avvenuta in modo pacifico. Ecco a chi andranno le proprietà e cosa prevede il testamento.

I figli di Berlusconi accettano di comune accordo l’eredità del padre

Firmato oggi il testamento da parte dei figli di Silvio Berlusconi che hanno accettato l’eredità dell’ex leader di Forza Italia, accordandosi così sulla spartizione delle proprietà di famiglia. Secondo le indiscrezioni, il testamento è riuscito ad accontentare i due principali “blocchi” familiari, costituiti dai primi due figli dell’ex Premier,  Marina e Pier Silvio Berlusconi, e dai figli minori Barbara, Eleonora e Luigi. La firma è avvenuta presso la Villa San Martino di Arcore.

La suddivisione delle quote dell’eredità potrebbe portare ad un parziale riassetto delle quote societarie: Marina e PierSilvio sono infatti al momento gli azionisti di maggioranza (53%) di Fininvest. Da definire ancora i lasciti a Paolo Berlusconi, Marta Fascina (entrambi destinatari di 100 milioni di euro) e Marcello dell’Utri (30 milioni di euro).

Marina e PierSilvio Berlusconi ricevono quindi il controllo di un impero del valore stimato di oltre 5 miliardi di euro. I cinque figli di Berlusconi hanno dichiarato congiuntamente di aver accettato l’eredità del padre, interpretandone le ultime volontà “in totale armonia per onorarne la memoria con profonda gratitudine, ispirandosi alla sua immensa generosità”.

La distribuzione delle proprietà e dei beni di famiglia

Una volta stabilite le quote di Fininvest, resta da considerare la divisione di tutte le varie proprietà immobiliari, imbarcazioni, opere d’arte, conti in banca e titoli di Silvio Berlusconi. Il 60% dell’ammonatre complessivo di questo patrimonio da capogiro dovrebbe restare tra le mani di Marina e PierSilvio, mentre il restante 40% andrebbe di diritto ai minori. Di particolare rilievo nella spartizione sono le lussuosissime ville del cavaliere, gestite dalla società Dolcedrago, di cui si potrebbero ripartire le quote secondo le proporzioni stabilite. Non rientrano nella gestione della società le proprietà di San Gimignano, Lampedusa e Villa Campari a Lesa, sul Lago Maggiore.

Da aggiungere al fortunato inventario tutte le opere d’arte e le imbarcazioni di Berlusconi, per le quali forse sarebbe già stato previsto un patto di utilizzo comune fra tutti i cinque fratelli.

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