Non c’è pace per Paul Pogba. Il centrocampista della Juventus infatti è risultato positivo al doping, con i controlli che hanno rilevato tracce di testosterone nel sangue. Come ribadito dal Corriere della Sera, i fatti risalgono al 20 agosto (prima giornata di campionato), durante la trasferta contro l’Udinese vinta 3-0. In quell’occasione Pogba era stato inserito tra i convocati, ma non è mai sceso in campo.
Pogba positivo al doping: cosa rischia il giocatore
La positività al doping di Pogba è un vero e proprio fulmine a ciel sereno, con la Juventus che dopo le notizie su una possibile cessione del club, è costretta ad affrontare quello che rischia di diventare un problema non da poco, in termini sportivi e non solo. I prossimi giorni saranno concitati. Il centrocampista ha a disposizione tre giorni di tempo per poter fare le controanalisi (nel mentre verrà sospeso in via momentanea), in cui se la positività dovesse essere confermata, porterebbe Paul a processo di fronte al tribunale nazionale anidoping, dove il giocatore potrebbe essere condannato fino a un massimo di quattro anni, oppure seguire la strada del patteggiamento.
Il francese si era sottoposto al test antidoping subito dopo il triplice fischio del match contro l’Udinese, dove Pogba non era sceso in campo. Da lì gli scampoli di partita con Bologna ed Empoli, dove aveva sentito ancora dolore alla gamba destra. Adesso la carriera di Paul è seriamente a rischio, la positività al doping è un altro ostacolo che si aggiunge ai tanti che si sono messi davanti alla carriera del Polpo in questi ultimi anni
Prima il problema al menisco che lo ha portato a saltare il mondiale in Qatar, poi i continui fastidi muscolari che della stagione passata. Adesso la positività al doping che rischia di mettere la parola fine alla carriera del calciatore. Il tunnel per Pogba è ancora molto buio, ma la luce in fondo rischia di non farsi vedere più.