Il Presidente della Lazio Claudio Lotito è il solito fiume in piena quando ha l’opportunità di parlare del suo club e della situazione del calcio italiano. In mattinata è intervenuto ai microfoni ufficiali di Radio TV Serie A per raccontare l’estate biancoceleste tra l’addio di Milinkovic e l’allestimento di una rosa per lottare in tutte le competizioni. La squadra di Maurizio Sarri è partita con due sconfitte inaspettate con Lecce e Genoa per poi riprendersi andando a violare il campo del Napoli campione d’Italia.

Claudio Lotito: “La Lazio può competere con chiunque”

Un secondo posto nella passata stagione da cui ripartire. La Lazio di Maurizio Sarri è tornata in Champions League dalla porta principale dopo un campionato di lato livello, il nuovo anno non è cominciato nel migliore dei modi con le due sconfitte iniziali contro Lecce e Genoa che hanno sollevato più di una polemica. La sterzata è quindi arrivata prima della sosta quando Immobile e compagni hanno trovato il primo successo sul campo del Napoli con una prestazione di spessore. La rosa è cambiata soprattutto a centrocampo con gli arrivi di Kamada e Guendouzi a rafforzare le mezze ali e di Rovella che andrà ad insidiare Cataldi in cabina di regia. E’ soddisfatto del mercato il Presidente Lotito che, a Radio TV Serie A, fissa gli obiettivi.

Quest’anno la Lazio è una squadra più competitiva, con giocatori di qualità in tutti i ruoli, anche nelle sostituzioni. Penso di aver allestito una squadra competitiva che può competere con tutti, ma si tratta di avere la certezza dei propri mezzi, questo può fare la differenza. L’anno scorso siamo arrivati secondi perché la squadra ha creduto nei propri valori e non perché alcune squadre hanno avuto una defaillance. Se loro credono nelle loro potenzialità potranno fare bene e dare soddisfazione ai tifosi. Noi dobbiamo rimanere con i piedi per terra.

Dobbiamo crederci, abbiamo fatto le prime due partite senza ottenere risultati, questo deve essere da monito per capire che ogni partita è una storia a sè rimanendo sempre concentrati. Abbiamo speso 101 milioni, investendo su giocatori di qualità ma di prospettiva creando un percorso di crescita ulteriore sotto la regia del nostro allenatore, che è un insegnante di calcio, possono essere migliorati. Sicuramente non manca la qualità del gioco, ora si tratta di portare a casa i risultati

Martedì prossimo comincerà anche il girone di Champions League con l’urna che è stata benevola per i biancocelesti. Dalla prima fascia ci sarà la rivincita con i campioni d’Olanda del Feyenoord, in seconda hanno pescato il grande ex Diego Pablo Simeone e il suo Atletico Madrid mentre in quarta è uscito il Celtic Glasgow. Avversari non impossibili sul piano tecnico ma si prevedono traferte in ambienti molto caldi.

Champions League? Abbiamo allestito una squadra che ha, a livello di qualità e numerico, tutto per competere in entrambe le competizioni. La Lazio lo scorso anno aveva fatto una valutazione. Noi riteniamo che la Conference sia una competizione che non sia di interesse della Lazio, diversa è la Champions, competizione che dà risorse straordinarie e grande visibilità. Atletico? Dobbiamo verificare lo stato di condizione sia fisica che psicologica di tutti quei giocatori che sono in nazionale sperando che arrivino in condizione e che non vengano menomati in termini di prestazione dagli sforzi

Lo Stadio Olimpico si prepara ad essere un grande palcoscenico con i tifosi che hanno risposto positivamente alle iniziative del club. In campionato è stata toccata quota 30mila tessere staccate per la campagna abbonamenti della Serie A mentre si viaggia spediti verso i 20mila per quanto riguarda il girone di Champions League.

La tifoseria ha capito che c’è un progetto serio. Quando presi la società questa fatturava 84 milioni ne perdeva 86,5. Siamo riusciti a risanarla, dopo la Juventus siamo quelli che hanno vinto più di tutti e ora lavoriamo per dare maggior soddisfazione ai tifosi con il bel gioco e l’organizzazione. Abbiamo un centro sportivo all’avanguardia, vediamo se i risultati sportivi avvaloreranno questi sforzi. Bisogna essere convinti della bontà del proprio progetto, io sono sicuro che il tempo dimostrerà che certe scelte sono positive. I tifosi lo meritano, non si sono mai discostati dalla società anche nei momenti di difficoltà

Sullo sfondo rimane vivo il sogno stadio di proprietà. Tra Roma e Lazio si rincorrono da anni le voci per la costruzione di un nuovo impianto. I biancocelesti avevano presentato un progetto sulla Tiberina rigettato dal Comune, rimane in piedi l’ipotesi Flaminio che versa in una condizione di totale abbandono.

Conosco bene le problematiche per poter realizzare uno stadio che possono incidere sulla realizzazione Sto lavorando su una serie di idee, non ultima il Flaminio, e poi vedremo quella che sarà la soluzione del problema. Noi dobbiamo fare uno stadio che sia efficiente, che sia adeguato alle esigenze e che possa rappresentare un valore aggiunto. Se ristrutturi uno stadio dal valore evocativo come il Flaminio devi partire che non potrai mai mettere ein campo alcune attività di ricavo. Su Roma è complicato fare uno stadio ex novo, lo proposi su un terreno di proprietà ma mi fu impedito; fu un errore per la città. Adesso stiamo lavorando su alcune ipotesi. Il Flaminio può avere valore storico e risolvere, sulla carta, il problema ma non certo efficientare i ricavi

Battuta finale di Lotito sul momento che sta attraverso la nazionale azzurra. L’addio improvviso di Roberto Mancini e l’arrivo di Luciano Spalletti con un esordio rivedibile con il pareggio in Macedonia. Martedì con l’Ucraina diventa una partita spartiacque da non poter fallire per evitare il rischio di veder sfumare anche l’Europeo 2024 in Germania.

Io non faccio il mago, abbiamo tutte le possibilità per farlo. Di giocatori se ne trovano tanti, di allenatori anche, ma di presidenti pochi. Serve creare un’alchimia non solo legata alla capacità tecnica, quell’ambiente a 360° che incide sulle prestazioni dei giocatori. Sono 19 anni che faccio il presidente, qualcosa ho fatto nel mondo del calcio; ho salvato la Lazio, ho preso la Salernitana e l’ho portata in Serie A e mi rendo conto che il presidente non ha solo un valore amministrativo, ma è un padre di famiglia e un punto di riferimento. deve avere la capacità di stimolare e far esprimere al meglio i giocatori, oltre che la capacità di far credere in un progetto