Incolore, insapore e inodore, l’acqua è l’elemento chimico essenziale per la vita sulla Terra.
Il pianeta blu, con due terzi della sua superficie occupata da terre emerse e due terzi dai mari e oceani, ha ampie risorse idriche.
Tuttavia, dell’enorme massa d’acqua che conferisce alla Terra il classico colore blu, solo una minima parte di essa è costituita da acqua dolce.
Nei decenni, con l’aumento sia delle attività industriali sia della popolazione mondiale, il consumo delle risorse idriche è notevolmente aumentato.
L’acqua dolce, a differenza delle acque salate dei mari, è una risorsa indispensabile per svariate attività.
Nell’agricoltura, l’acqua dolce è essenziale per l’irrigazione di colture destinate all’alimentazione.
Nei processi industriali, che richiedono acqua priva di sali per non corrodere i macchinari, l’acqua è un elemento chimico ampiamente utilizzato.
Nell’alimentazione, sia umana sia animale, l’apporto di una considerevole quantità di acqua dolce è essenziale per garantire le condizioni di vita ottimali.
La Geophysical Research Letters, nota rivista scientifica di geo-scienze, pubblicata dall’American Geophysical Union, attiva nella divulgazione delle attività di ricerca scientifica, ha divulgato i risultati di un recente studio.
In poco meno di un ventennio, dal 1993 al 2010, l’estrazione di acqua dolce dalle falde acquifere sotterranee è aumentata talmente tanto, da procurare lo spostamento dell’asse di rotazione della Terra di ottanta centimetri.
Falde sotterranee, una riserva d’acqua dolce:
La massa d’acqua salata dei mari e degli oceani, che costituiscono i due terzi della superficie del pianeta Terra, non è adatta alla coltivazione e al consumo sia umano sia per le specie animali.
L’acqua dolce è quindi una risorsa fondamentale, per garantire la vita sulla Terra.
Tuttavia, le risorse di acqua dolce sono notevolmente inferiori rispetto alle enormi, quasi sconfinate, distese di acqua salata.
Le riserve di acqua dolce possono essere individuate sia sulla superficie terrestre, nei laghi e nei fiumi, sia nel sottosuolo nelle falde acquifere.
Negli ultimi decenni, per soddisfare la crescente richiesta di acqua dolce, oltre allo sfruttamento delle risorse superficiali, è stata notevolmente aumentata l’estrazione d’acqua dolce dal sottosuolo.
Le enormi quantità di acqua, prelevate dalle falde acquifere sotterrane, hanno prodotto effetti negativi sul delicato, quanto fondamentale, ciclo dell’acqua.
Lo scioglimento dei ghiacciai in alta quota, che si formano con le precipitazioni nevose durante le stagioni invernali, alimenta i rivoli di acqua che scendono dalle vette montuose verso valle.
Raccogliendo lungo la discesa ulteriori quantità d’acqua, i rivoli assumono la portata di torrenti e fiumi, che sfociano nei mari o nei laghi.
La radiazione solare, attraverso il riscaldamento della superficie degli oceani, dei mari, dei laghi, favorisce l’evaporazione di enormi quantità d’acqua.
Il vapore acqueo, che nell’atmosfera si concentra nelle nuvole, genera le precipitazioni che permettono all’acqua di tornare sulla superficie della Terra.
L’intensa attività d’estrazione, dalle falde acquifere sotterranee, ha alterato il volume della massa d’acqua sottoposto al naturale ciclo dell’elemento chimico.
Inoltre, le estrazioni di elevati volumi di acqua dolce dalle falde acquifere sotterranee, ha prodotto un’alterazione della distribuzione della massa d’acqua presente sul pianeta.
Modelli virtuali per analizzare la rotazione della Terra:
L’eccessivo sfruttamento, delle falde acquifere sotterranee, non genera conseguenze solo al naturale ciclo dell’acqua, ma anche alla rotazione del pianeta Terra.
Lo studio condotto dal geofisico Ki-Weon Seo dalla Seoul National University, pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters, ha permesso di stabilire che l’estrazione eccessiva dell’acqua dolce, dalle falde sotterranee, ha prodotto effetti negativi sull’asse di rotazione della Terra.
Lo studio, condotto attraverso l’utilizzo di modelli di simulazione, permette di valutare come l’asse di rotazione della Terra subisce variazioni, in funzione della massa d’acqua presente sulla Terra.
Il modello di simulazione ha permesso di stabilire che, in poco meno di un ventennio dal 1993 al 2003, con un’estrazione d’acqua dolce dalle falde acquifere sotterranee pari a duemila centocinquanta tonnellate, sono state prodotte molteplici conseguenze negative.
L’asse di rotazione della Terra, a causa dell’alterazione della massa d’acqua sotterranea presente nelle falde acquifere, si è spostato di circa ottanta centimetri.
Le enormi quantità di acqua estratte dal sottosuolo, oltre alle conseguenze negative sull’asse di rotazione della Pianeta, hanno provocato l’aumento medio del livello dei mari pari a sei millimetri.
Gianni Truini