Nell’odierno contesto economico, le spese familiari sono sotto la lente d’ingrandimento. Una di queste riguarda la retribuzione delle babysitter. La cura dei bambini non è mai stata così cruciale, data la crescente esigenza di bilanciare famiglia e lavoro. Ma quanto guadagna una babysitter in Italia e come calcolare la più giusta retribuzione?

Quanto guadagna una babysitter: un’esigenza sempre più in crescita

Con l’aumento delle spese quotidiane – come benzina, bollette e spesa alimentare – affidarsi a una babysitter per la custodia dei bambini è una decisione ponderata da molte famiglie. Secondo un’indagine condotta da Yoopies, oltre alle classiche spese legate all’infanzia (pannolini, vestiti, alimenti e attività extrascolastiche), la babysitter rappresenta un’ulteriore voce di spesa.

Non dimentichiamo che anche le babysitter sono consumatrici, con le stesse preoccupazioni economiche di tutti. L’incremento dei costi della vita può spingerle a cercare impieghi migliori remunerati, rendendo la loro posizione meno stabile. Questa instabilità, a lungo termine, potrebbe non garantire un ambiente solido per i bambini e i loro genitori.

Un altro fattore da considerare è l’incremento del costo dei trasporti. L’aumento delle tariffe dei mezzi pubblici in molte città potrebbe influenzare ulteriormente il costo della babysitter.

La complicata situazione delle famiglie in Italia per bilanciare lavoro e genitorialità

La demografia italiana è in calo, e il sostegno alle famiglie da parte delle istituzioni appare ancora carente. Frequenti cambi di governo e continue modifiche ai bonus familiari rendono difficile una pianificazione a lungo termine. Yoopies ha sottolineato come in Italia manchi un approccio sistematico e ben strutturato per rispondere alle esigenze delle famiglie.

Quanto guadagna una babysitter nelle varie regioni?

Le tariffe orarie delle babysitter differiscono considerevolmente in base alla regione. Ecco la top 3 delle tariffe più elevate:

  • Liguria: 8,73/h €
  • Valle d’Aosta: 8,65/h €
  • Toscana: 8,70/h €

Al contrario, le regioni con tariffe più basse includono:

  • Puglia: 8,23/h €
  • Molise: 8,16/h €
  • Basilicata: 7,92/h €

E nelle città?

Considerando i capoluoghi italiani, troviamo tariffe come:

  • Milano: 9,05/h €
  • Bologna: 9,01/h €
  • Verona: 8,98/h €

Dall’altro lato dello spettro, le città con le tariffe più basse sono:

  • Catanzaro: 7,53/h €
  • Lecce: 7,70/h €
  • Vibo Valentia: 7,85/h €

Nel 2023, la retribuzione media nazionale per una babysitter si attesta indicativamente a 7,84/h €.

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Come quantificare lo stipendio di una babysitter

Decidere quanto pagare una babysitter nel 2023 richiede una riflessione approfondita su vari aspetti. Andando a esaminare i principali fattori che potrebbero influenzare il calcolo dello stipendio, il background professionale della babysitter rappresenta una delle chiavi principali nella determinazione della tariffa oraria. Più la babysitter ha esperienza nel settore, più sarà probabile che chieda una paga superiore.

Inoltre, la babysitter può appartenere a diverse fasce d’età. Le babysitter giovani, spesso studenti, potrebbero cercare lavori occasionali. D’altro canto, se si cerca una figura più stabile e con orari fissi, si potrebbe optare per tate o educatori professionisti.

Se si richiede alla babysitter di svolgere compiti domestici, questo potrebbe comportare un aumento del costo orario. La chiarezza nelle attività da svolgere fin dall’inizio può aiutare a evitare malintesi.

Un’abilità in materie come matematica o grammatica potrebbe aumentare la paga della babysitter se ci si aspetta che assista i bambini con i compiti.

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Se si necessita di una babysitter che conduca l’auto, il costo potrebbe aumentare, considerando la responsabilità che comporta.

Avere animali domestici potrebbe influenzare la tariffa, soprattutto se si aspetta che la babysitter li gestisca parallelamente alla cura dei bambini.

Più bambini ci sono, maggiore sarà la tariffa oraria, considerando le sfide che potrebbero emergere nel gestire più di un bambino contemporaneamente. Inoltre, se i bambini hanno età molto diverse, ciò potrebbe comportare un’organizzazione diversa delle attività, influenzando quindi la tariffa.

Infine, il periodo in cui si necessita della babysitter potrebbe influenzare la sua tariffa. Ad esempio, le ore serali o notturne potrebbero avere una tariffa maggiore rispetto alle ore diurne.