Nella settimana che va dal 31 agosto al 6 settembre sono stati registrati 21.316 casi di Covid, +43,4 per cento rispetto alla settimana precedente. E’ bastato l’annuncio di questi dati per tornare a vedere in giro, per strada, sui treni e negli aerei, persone con la mascherina. Eccesso di prudenza, troppa paura? Ancora una volta gli scienziati si dividono. Per Matteo Bassetti, infettivologo e direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, il Covid viene utilizzato come “clava politica per colpire la maggioranza di Governo”.

All’Agi dice che è un “allarmismo montato ad arte proprio nei giorni che precedono l’inizio delle scuole e il rientro al lavoro degli italiani”. Un attacco a testa bassa nei confronti dei suoi colleghi che invece invitano alla massima prudenza. Per Bassetti l’aumento dei casi in Italia “è già successo circa tre mesi fa negli Stati Uniti: una circolazione di virus maggiore per il molto turismo, ed è abbastanza normale”. Mentre nelle precedenti ondate pandemiche era generalizzato l’invito a vaccinarsi ora Bassetti dice: “Non serve obbligare nessuno, neanche i medici. Bisogna parlare solo di raccomandazioni”. Di parere opposto altri illustri suoi colleghi. A chi dar ragione?

La scienza è un enorme puzzle e la prudenza è un buona cura

Conviene pensare alla riflessione del Nobel Giorgio Parisi che dice: “La scienza è un enorme puzzle e ogni pezzo che viene messo al posto giusto apre la possibilità di collocarne altri. In questo gigantesco mosaico, ogni scienziato aggiunge delle tessere, con la consapevolezza di aver dato il suo contributo”. Quindi ogni scienziato ha un pezzo di ragione e tra un’esternazione dotta e l’altra conviene ricordare i consigli della nonna di ogni anno a metà aprile: “Oh cittino (la versione toscana di bambino, ndr), aspetta a toglierti la maglia di lana, ancora può tornare il freddo”. Traduzione: prudenza ragazzi.

Stefano Bisi