La leggenda del tennis italiano Nicola Pietrangeli compie novant’anni, tra ricordi e festeggiamenti da tutta Italia

Nicola Pietrangeli: la leggenda del tennis italiano compie novant’anni

La leggenda del tennis italiano Nicola Pietrangeli compie novant’anni, tra ricordi e festeggiamenti da tutta Italia. Una carriera increbile, tra sport e grandi amori, che il Nostro ha anche raccontato in un libro di recente uscita, il 5 settembre. Stiamo parlando di Se piove, rimandiamo. la sua autobiografia scritta insieme a Paolo Rossi ed edita per Sperling & Kupfer. “La vita di Nicola Pietrangeli non è solo quella di un campione straordinario, ma è la sceneggiatura di un kolossal in cui avventure, esotismo, bel mondo, passioni e polemiche si alternano a match del tennis internazionale ai più alti livelli.” recita la presentazione del libro: una presentazione difficile da smentire.

Nicola Pietrangeli è nato a Tunisi l’11 settembre 1933. In vent’anni di carriera chiusa nel 1974 ha conquistato 48 trofei: due volte il Roland Garros nel 1959 e il 1960, gli Internazionali d’Italia nel 1957 e 1961 e tre volte il trofeo di Montecarlo nel 1961, 1967 e 1968. Una parabola sportiva dominata non solo in singolo ma anche in doppio, insieme a Orlando Sirola, con qui ha vinto a Parigi nel 1959. Detiene il record mondiale di partite disputate e vinte in Coppa Davis: 120 su 164. E per aggiungere ancora un successo alla sua già ricca carriera, ricordiamo quando nel 1976 vinse la Coppa Davis da capitano. Riguardo questa competizione, qualche giorno fa scrivevamo delle sue dichiarazioni rilasciate all’ANSA riguardo la presenza dei tennisti azzurri nel trofeo:

Non voglio entrare nel merito della vicenda Sinner, parlo in generale; e dico che rappresentare il proprio Paese è il massimo dell’aspirazione di uno sportivo, è un onore comunque, a prescindere dal risultato. Chi rifiuta per poi andare a giocare un torneo altrove, andrebbe squalificato”.

Oggi intanto, alle 15:00 il CONI lo omaggerà con una targa celebrativa, mentre in serata la sua festa al Circolo Canottiera sarà trasmessa in diretta su Sky.

Nicola Pietrangeli: trionfi e dolori di una carriera unica

La sua partita più bella? Stando a quanto rilasciato in una recente intervista alla Gazzetta dello Sport è quella Torino agli Internazionali d’Italia nel 1961 contro Rod Laver. Un nome, quello del tennista australiano, che ritorno anche nel momento più amaro nella carriera di Nicola Pietrangeli. Ovvero la sconfitta in semifinale di Wimbledon del 1960. “Quell’anno ero il più forte di tutti” ha dichiarato nelle medesima intervista il tennista italiano, e quell’insuccesso contro Lavar rimane ancora difficile da dimenticare. Altra “rivalità” storica trattata sempre nella medesima intervista sulla Gazzetta dello Sport, riguarda il suo rapporto con l’altro grande nome del tennis italiano: Adriano Panatta. Pietrangeli lo descrive come un grandissimo giocatore e ammette di non aver mai detto di essere stato più forte di lui… ma confida che “A parità di età, magari avrei vinto”, dato che quando i due si sfidarano, Panatta era più giovane di ben diciassette anni. Due grandi generazioni di tennis a confronto. Ma come detto più volte, la vita di Pietrangeli è stata un romanzo dentro e fuori dal campo, tanto che sempre nella presentazione di , troviamo scritto.

La sua carriera ancora oggi lo consacra il tennista italiano più vincente di sempre. Ma Pietrangeli è stato ed è un personaggio dai mille volti: tombeur de femmes, attore per diletto, frequentatore del jet set, amico di vip e star del cinema, da sempre a suo agio a Montecarlo. Quante vite ha vissuto?

La rispota è una: tante vita. Tra amori e trionfi. A riguardo, un’intervista a Oggi, il tennista a confessato i suoi attuali sentimenti riguardanti Licia Colò:

“La nostra storia è durata sette anni. E non ho mai capito perché sia finita. Di recente ci siamo riavvicinati. Adesso è single. Le ho mandato personalmente l’invito alla mia festa, su WhatsApp. Ha scritto subito “Sìììì”, con faccine e cuoricini. Una parte di me spera ancora che torneremo assieme. Non ho paura di rimanere con me. È che ho voglia di Licia”.