La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo di inchiesta per omicidio stradale plurimo per fare luce sull’incidente che all’alba del 10 settembre scorso ha strappato alla vita 4 ragazzi tra i 19 e i 24 anni di età. In due sono salvi per miracolo: sono ricoverati in codice rosso ma, secondo i medici, non sono in pericolo di vita. Stando ai primi accertamenti, sembra che l’auto a bordo della quale si trovavano viaggiasse ben oltre la velocità massima consentita. Sulle esatte dinamiche bisogna ancora fare chiarezza.

Incidente di Cagliari, aperta un’inchiesta per omicidio stradale plurimo

In sei, in totale, viaggiavano a bordo della vettura: Alessandro Francesco Sanna, 19 anni; Najibe Lavinia Zaher, 20 anni; Simone Picci, 20 anni; Giorgia Banchero, 24 anni; e i due superstiti, Alessandro Sainas e Manuel Incostante, entrambi 19enni. Stavano rientrando a casa dopo una serata trascorsa in una discoteca della provincia di Cagliari quando, in viale Marconi, l’auto sulla quale si trovavano, una Ford Fiesta, sarebbe uscita improvvisamente fuori strada, ribaltandosi e finendo contro un marciapiede.

Alla guida si trovava uno dei giovani morti. Il sospetto è che viaggiasse ben oltre la velocità massima consentita nel tratto di strada interessato. Tanto che l’urto, fortissimo, aveva svegliato i residenti, che avevano poi dato l’allarme. Stando ai primi accertamenti, non sarebbero coinvolti altri mezzi. E l’auto potrebbe essere finita fuori strada mentre tentava di imboccare la bretella stradale ad alto scorrimento poco distante: una manovra azzardata, pericolosa. Che non ha lasciato scampo ai quattro giovani, sbalzati fuori dall’auto al momento dell’impatto e morti sul colpo.

Chi sono le vittime

Il giovane alla guida, Alessandro Sanna, giocava come esterno destro per la squadra di prima categoria della Frassinetti Elmas presidenziata dal padre; i suoi compagni di spogliatoio lo ricordano come un tipo “esuberante e vivace”. Come le altre vittime dell’incidente, dicono, aveva ancora tutta la vita davanti. C’era Najibe, figlia del consigliere comunale di Selargius, Omar Zaher, indecisa su quale strada prendere: dopo essersi diplomata, a giugno, aveva iniziato a pensare alla facoltà che avrebbe voluto frequentare. Non sapeva ancora se avrebbe seguito le orme del papà, farmacista, a cui sembra fosse particolarmente legata.

C’era Giorgia, di 24 anni, una ragazza “solare e orgogliosa della famiglia”, legatissima ai nonni e al papà, morto tempo prima. Sui social al fratello scriveva:

Ti prometto che prima o poi recupereremo tutto il tempo perso.

E poi c’era Simone, che nel 2016 aveva perso il padre di 47 anni, ucciso al culmine di una lite. Lo scorso 14 gennaio aveva già visto la morte in faccia. Si trovava a bordo della Smart guidata da un amico, Nicola, quando l’auto, sempre a causa dell’alta velocità, era andata a scontrarsi violentemente contro il guardrail. Quella volta era sopravvissuto, ma il suo amico era morto dopo essere stato catapultato fuori dalla vettura.

I messaggi di cordoglio

In tanti sui social hanno dedicato un messaggio di solidarietà alle famiglie delle giovani vittime. E in molti hanno speso parole commemorative in loro ricordo.

Ti avevo promesso che appena avrei avuto un bambino tu saresti stata la sua madrina. Adesso, amore mio, aiutami ad avere una femmina, così avrà il tuo nome, le racconterò di quanto eri pignola e severa con me. Non so se troverò le forze per affrontare la vita senza di te, perché con te tutto era più semplice. Non voglio ricordarti come ti ho vista oggi,

ha scritto in un commovente post la sorella di Giorgia.

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