Mentre i soccorritori continuano a scavare a mani nude tra le macerie, in cerca di superstiti che alleggeriscano il bilancio delle vittime, nuove manifestazioni di solidarietà giungono da tutto il mondo in aiuto del Marocco, devastato da un violento terremoto. Secondo gli ultimi dati, il sisma ha provocato 2.122 morti e circa 2.400 feriti gravi.

Squadre di ricerca e soccorso sono partite da Spagna, Francia, Italia e altri Paesi europei alla volta di Marrakech. Per il momento, però, il Paese non ha ancora chiesto aiuti internazionali per affrontare le conseguenze della catastrofe.

A ribadirlo la diplomazia francese, nelle parole della portavoce del Ministero degli Esteri, Anne-Claire Legendre, alla rete televisiva Bfm. La portavoce ha comunque spiegato che le autorità dei due Paesi rimangono in “contatto costante”.

Per il momento, Rabat ha annunciato di aver formalmente accettato l’aiuto di quattro Paesi: Spagna, Regno Unito, Qatar ed Emirati Arabi Uniti. Lo ha confermato il Ministero degli Interni marocchino in un comunicato. Una decisione frutto di una “valutazione precisa” dei bisogni, anche se, spiega il governo marocchino, non è da escludere la possibilità di chiedere aiuto ad altri Paesi, qualora necessario.

Bilancio vittime terremoto in Marocco, l’Oms: “Colpite più di 300.000 persone”

Tra vittime e feriti, il terremoto avvenuto nella notte tra venerdì 8 e sabato 9 settembre in Marocco ha colpito “più di 300.000 persone a Marrakech e nelle aree circostanti”. Lo assicura l’ufficio regionale dell’Oms per il Mediterraneo orientale. Su X, l’Organizzazione mondiale della sanità “esprime le sue più sentite condoglianze e il suo sincero sostegno al popolo marocchino”.

Un’emergenza che, secondo la Croce Rossa Internazionale, “potrebbe durare mesi se non anni“. Per questo la comunità internazionale non deve risparmiarsi nel sostenere il Marocco con tutto l’aiuto possibile.

Anche l’Onu è pronta a fare la propria parte, attraverso l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha). L’Organizzazione sottolinea che “sta monitorando attentamente la situazione ed è pronta a fornire supporto”. Già negli scorsi giorni l’Onu si è detta disposta ad “assistere il governo del Marocco nei suoi sforzi per aiutare la popolazione colpita”.

Tra i tanti Paesi che hanno offerto il loro appoggio la Francia è senz’altro quello con i rapporti più stretti con il Marocco, a livello politico, diplomatico, storico e sociale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato a nome del Paese, pronto “ad offrire il suo aiuto al Marocco se il Marocco decide che è utile”.

Le autorità marocchine sanno esattamente che cosa può essere inviato, la natura degli aiuti e i tempi. Siamo a loro disposizione.

Tajani “in contatto” con l’omologo marocchino: “A disposizione team di emergenza”

Il vicepremier Antonio Tajani ribadisce la volontà del governo italiano di sostenere il Marocco. Lo fa con un breve messaggio su X, nel quale ripete di essere “in contatto con il ministro degli Esteri del Marocco, al quale ho espresso le condoglianze del governo”.

A disposizione di Rabat ci sono “team di emergenza e sostegno sanitario”. Il ministro degli Esteri ha anche “ringraziato la nostra sede diplomatica per aver assistito al meglio, anche con un desk in aeroporto, gli italiani a Marrakech”.

Tra gli italiani presenti, rientrati ieri pomeriggio a Fiumicino a bordo di un volo della Royal Air Marocco proveniente da Casablanca, anche una coppia di turisti. Ascoltati dai microfoni di Rai News, hanno raccontato di essersi trovati in albergo al momento della scossa.

Abbiamo avuto tanta paura. Dopo la prima scossa nessuno ci ha dato indicazioni precise. Abbiamo deciso di dormire nel giardino dell’hotel. Siamo tornati nella nostra camera di albergo al sesto piano per prendere le coperte, con il rischio di nuove scosse. Siamo stati lì dove siamo stati tutta la notte con altre persone. Altri ospiti hanno deciso di rientrare e trascorrere la notte nelle loro camere.