Il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin in testa con una media del 70% dei voti: queste le prime indiscrezioni sui risultati delle elezioni amministrative, tenutesi per la prima volta nelle quattro regioni occupate dell’Ucraina.

Una vittoria schiacciante, quella dello zar russo, con ulteriori ombre gettate sull’operato del governo. Ad annunciare i numeri è l’agenzia Ria Novosti, che non ha fornito dati sull’affluenza. Nel dettaglio, Russia Unita avrebbe raggiunto l’80% nella regione di Zaporizhzhia, il 74% in quella di Kherson, il 75% nel Lugansk e il 79% nel Donetsk.

Tra i risultati più importanti per Putin in ottica strategica la rielezione del sindaco uscente di Mosca. Politicamente molto vicino a Putin e in carica dal 2010, Sergei Sobyanin rimarrà alla guida della capitale russa. Lo ha fatto sapere un funzionario della commissione elettorale.

I risultati delle elezioni nelle regioni occupate: Russia pronta a mobilitare 700mila persone nei territori dell’Ucraina

Rimangono forti dubbi da parte della comunità internazionale su elezioni la cui validità non è riconosciuta, e per di più considerate oggetto di coercizione elettorale. Nelle regioni occupate, in particolare, i cittadini sarebbero stati costretti a votare con le armi.

A denunciare le minacce subite anche alcuni esponenti politici ucraini, come il sindaco di Melitopol, città dell’oblast di Zaporizhzhia.

Intanto, secondo Rbc-Ucraina, Mosca sarebbe pronta a mobilitare fino a 700mila persone tra la Russia e i territori ucraini occupati. Risorse che serviranno a compensare le forti perdite subite finora, spiega lo Stato Maggiore dell’esercito di Kiev.

Secondo le Forze Armate ucraine la massiccia mobilitazione forzata della popolazione potrebbe iniziare già in un prossimo futuro. Si parla di una mole di persone tra i 400mila e i 700mila individui.

Sul fronte di guerra, nel frattempo, il Ministero della Difesa russo ha annunciato l’abbattimento di due droni ucraini nei cieli della regione di Belgorod. Nella tarda serata di ieri, domenica 10 settembre, i residenti della città russa avevano avvertito alcune potenti esplosioni. I testimoni oculari parlano anche di un forte fumo.

Prosegue, lenta ma costante, la liberazione dei territori occupati. Lo conferma l’Istituto per lo studio della guerra nella sua ultima valutazione.

Le forze ucraine hanno continuato le operazioni offensive nell’oblast occidentale di Zaporizhzhia e sono avanzate.

Discorso analogo in direzione di Bakhmut, dove “le forze di difesa hanno già liberato 49 chilometri quadrati di territorio ucraino”. Lo ha annunciato il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar alla Tv ucraina.

In direzione di Bakhmut, che è la direzione della nostra offensiva a est, le forze di difesa hanno avuto un certo successo nell’area di Klishchiivka e Andriivka, le nostre truppe hanno spinto il nemico fuori dalle posizioni occupate. Lì abbiamo alcuni progressi. La scorsa settimana abbiamo liberato lì circa due chilometri quadrati.

Zelensky: “Emotivamente pronto per una lunga guerra”

Intervenendo al settimanale internazionale The Economist, Volodymyr Zelensky ha parlato dei negoziati con la Russia e dei risultati delle elezioni tenutesi in questi giorni. Sul primo punto, il presidente ucraino si è detto “emotivamente pronto” per una “lunga guerra“.

Zelensky ha spiegato che questo è un “brutto momento” per i negoziati con la Russia.

Putin non capisce che perderà in una lunga guerra. Perché non importa se è sostenuto dal 60% o dal 70% dei russi. No, sarà la sua economia a perdere.