Lo scorso 22 maggio 2023, Carmelo Anthony ha annunciato ufficialmente il suo ritiro dal basket giocato. Oggi, l’ex stella di New York Knicks e Los Angeles Lakers ha accettato l’inizio di una nuova fase della sua vita, sempre con la pallacanestro al centro. Carmelo è infatti diventato uno dei global ambassador della FIBA con il compito di promuovere il gioco in tutti i paesi, sfruttando la sua immensa figura. In una lunga intervista rilasciata ai microfoni de L’Equipe, l’ex ala piccola si è detto assolutamente felice di poter viaggiare per il mondo e lavorare ancora una volta con la palla a spicchi al centro.
Carmelo Anthony sul suo ritiro e il nuovo ruolo da ambasciatore FIBA
Anthony, prima di tutto, ha commentato la decisione di lasciare il basket giocato, nonostante la mancanza di un titolo NBA, a lungo inseguito:
Titolo NBA un rimpianto? Non penso sia così. Perché so quanto sia difficile inseguire un titolo. L’ho vissuto con le medaglie d’oro che ho vinto con Team USA. La mancanza di un titolo NBA non rende la mia carriera un fallimento. Tante cose devono allinearsi per arrivare ad un traguardo di quel tipo. Quindi non ho rimpanti. Mi sarebbe piaciuto vincere un titolo NBA ovviamente. Questo è il Graal per ogni giocatore della Lega, non esiste nulla di più alto. Ma sono in pace con me stesso su questo tema.
Poi, sulla possibilità di essere inserito un giorno nella Hall of Fame, Carmelo sembra attendersi una celebrazione di questo tipo:
Sono pronto. Sarà la dimostrazione che ne è valsa la pena fare tutto ciò che ho fatto durante la mia carriera.
Sempre evidenziando il suo rapporto d’amore con Team USA che ha accolto con piacere, in tutte le estati:
Sono orgoglioso di ciò che ho realizzato con questa squadra, di aver potuto rappresentare il mio Paese all’estero. E non si trattava solo di dire “voglio giocare per gli Stati Uniti”, ma di far parte di questo sport. Partecipare alla sua fioritura. I tifosi mi hanno ricambiato, sostenendomi. Quando sono arrivato a Manila, ho visto l’eccitazione creata dal mio ritorno. Non me l’aspettavo.
Infine, Anthony ha sottolineato come la Coppa del Mondo sia una competizione più complicata per Team USA rispetto alle Olimpiadi, dove invece la nazionale americana si trova decisamente a proprio agio, anche per l’immensa disponibilità delle stelle NBA:
Il mondiale FIBA è più difficile delle Olimpiadi? Sono completamente d’accordo, soprattutto perché ho vissuto la Coppa del Mondo in Giappone (nel 2006, con il bronzo per gli USA, ndr). Non è una passeggiata vincere questa competizione. Soprattutto perché ci sono sempre più squadre che si presentano e si trasformano in sorpresa, come quest’anno il Sud Sudan. Per quanto riguarda i Giochi, c’è una questione di tempistiche. In America utilizziamo la Coppa del Mondo per crescere. I Giochi… gli atleti giocano nonostante la stanchezza derivante dalla lunga stagione, nonostante l’età. Ma la gente non necessariamente capisce che potenzialmente abbiamo 40 o 50 ragazzi che possono rappresentarci. Sento le critiche sul fatto che non sempre ci presentiamo con i migliori giocatori, ma dobbiamo dare opportunità alle generazioni che stanno crescendo.
E nel frattempo, Team USA ha chiuso al quarto posto il mondiale basket 2023, perdendo la finalina contro il Canada.
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