Totalizzazione contributi, arrivano le ultime istruzioni sul pagamento delle pensioni per chi abbia versato sia all’Inps che alle Casse private dall’ordinanza della Sezione del Lavoro della Cassazione numero 25810 dello scorso 5 settembre. Il pagamento delle pensioni spetta all’Istituto di previdenza e non alle Casse private presso le quali i professionisti abbiano effettuato i versamenti per quanto attiene alla pensione di anzianità con l’applicazione della totalizzazione dei contributi. Il caso, dunque, si verifica nel momento in cui un lavoratore abbia pagato i contributi a differenti enti previdenziali, incluse le casse e le altre gestioni.

Il trattamento di pensione viene calcolato pro-quota dai differenti enti previdenziali, ma materialmente l’accredito della futura pensione compete all’Istituto di previdenza. Con un requisito fondamentale: il lavoratore ottiene il pagamento della pensione da parte dell’Istituto previdenziale dopo aver ripreso a contribuire verso questa gestione pensionistica al fine di raggiungere, mediante contribuzione volontaria, il periodo minimo.

Per ottenere il beneficio di questi versamenti, il lavoratore deve dimostrare di essere in possesso, nei cinque anni precedenti, dei requisiti di effettivo versamento dei contributi secondo le norme pensionistiche.

Totalizzazione contributi: ultime istruzioni su pagamento pensioni per chi ha versato all’Inps e alle Casse private

Totalizzazione contributi, arrivano novità sul pagamento delle pensioni per chi ha versato all’Inps e alle Casse private. Spetta all’Istituto di previdenza, e non alle Casse private, il versamento del trattamento di pensione nei confronti del professionisti che abbiano proseguito la propria contribuzione negli anni di attività presso le Casse previdenziali del proprio ordine di appartenenza. L’Inps paga, quindi, la pensione di anzianità in totalizzazione mediante un versamento unico, nonostante i versamenti del lavoratore corrisposti a differenti enti e gestioni previdenziali.

Nella sentenza numero 25810 del 5 settembre 2023, la sezione lavoro della Cassazione ha accolto sia il ricorso dell’Ordine dei Commercialisti, sia quello dell’Istituto di previdenza stabilendo che, a decorrere dal 1° novembre 2010, il trattamento della pensione mensile spetti all’Inps. Nel caso trattato dalla Cassazione, il lavoratore aveva effettuato i versamenti previdenziali all’Inps dal 1977 al 2004, prima di tornare a contribuire in maniera volontaria per raggiungere il minimo richiesto per la pensione di anzianità.

Totalizzazione contributi pagamento pensioni, quale ente paga?

Su quest’ultimo punto, ovvero sul versamento dei contributi volontari, la Cassazione non ha avuto alcun dubbio. Ovvero, ha disposto che le norme consentono all’interessato di poter versare ulteriori periodi di contributi rispetto a quelli pagati per la posizione obbligatoria. Il versamento di questi ulteriori contributi rappresenta un onere a carico esclusivo dell’interessato, una volta che abbia concluso la contribuzione obbligatoria.

Tuttavia, la legge stabilisce che non si può lasciare facoltà al lavoratore di decidere quando e quanto versare i contributi in maniera volontaria. Per questo motivo, i versamenti sono versati in periodi di tre mesi solari.

Pensione, come si fanno i versamenti volontari?

Da questo punto di vista, i versamenti volontari sono soggetti a termini che il legislatore ha previsto in queste situazioni. Le norme stabiliscono che i periodi di contribuzione volontaria debbano avere un numero che corrisponda ai sabati inclusi nel lasso di tempo della contribuzione volontaria.

Infine, il lavoratore che decida di riprendere a versare volontariamente i contributi deve dimostrare di possedere i requisiti previsti nei 60 mesi precedenti, ovvero dei tre anni di contributi mensili versati o delle 156 settimane equivalenti. Per altre mansioni sono previsti periodi specifici, come avviene per i lavoratori agricoli.