Superbonus condomini, si fanno le prime proiezioni su chi rischi di rimanere fuori dalla proroga del 2024 (allungamento di qualche mese) per il 110% e dovrebbe accontentarsi di un bonus nel frattempo dimezzato, previsto per il 70%. Proprio in questi giorni si sta discutendo di un possibile allungamento della scadenza degli interventi di efficientamento energetico e di ristrutturazione delle parti comuni dei condomini e delle singole unità abitative incluse, con una proroga del massimo dell’agevolazione ma non per tutti. Ciò significa che occorrerà raggiungere una specifica percentuale di avanzamento dei lavori (Sal) entro il 30 settembre 2023 per poter beneficiare dello slittamento della scadenza dei lavori. Proprio sull’entità di questa percentuale si basano le prime simulazioni dei condomini che rimarrebbero fuori dal 110% nei primi tre mesi del 2024.
Rimane, peraltro, di attualità il dibattito, che ricopre molteplici aspetti, della cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura. Proprio per il 30 novembre 2023 è prevista la scadenza della remissione in bonis che consentirà ai ritardatari delle comunicazioni di fine marzo scorso, di poter ottemperare al termine mediante il pagamento di una sanzione di 250 euro.
Superbonus condomini, chi è fuori dalla proroga 2024 del 110% e riceverà solo il 70%?
Sulla proroga di tre mesi del superbonus condomini e percentuale di agevolazione ancora del 110%, sono emerse le prime proiezioni sui contribuenti che potrebbero rimanerne fuori. Lo slittamento del 110% coprirebbe il periodo dal 1° gennaio al 31 marzo 2024, con probabile stessa scadenza della comunicazione del prossimo anno della cessione dei crediti d’imposta e dello sconto in fattura. Tuttavia, la proroga verrebbe ancorata allo stato di avanzamento degli interventi di ristrutturazione e di efficientamento energetico dei condomini, ragione per la quale non tutti i lavori rientrerebbero nello slittamento della scadenza.
Secondo le prime informazioni sul decreto in arrivo da parte del governo – che potrebbe essere anche incluso nella legge di Bilancio 2024 lasciando poco spazio ai contribuenti di poter regolarsi – dovrebbe includere la percentuale di completamento dei lavori al 30 settembre prossimo. Ciò significa che, entro la fine di questo mese, i condomini dovrebbero aver raggiunto un avanzamento degli interventi (Sal) che le anticipazioni danno per un 60% o, addirittura, per un 70%.
Superbonus chi fuori da proroga del 110%: almeno la metà dei cantieri dei condomini
Secondo la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), un tetto minimo di avanzamento dei lavori in superbonus condomini del 60% o 70% rischierebbe di tagliare fuori dal 110% la metà degli interventi avviati. Più precisamente, con il 60% di soglia minima dei lavori al 30 settembre 2023 verrebbero lasciati fuori dal bonus 110% 10mila immobili, pari alla metà dei cantieri già avviati per il condominio.
Proprio per questo motivo, l’associazione degli artigiani propone di fissare un tetto di lavori intorno al 30 per cento, che costituirebbe lo stesso limite applicato nel caso del superbonus villette e unità unifamiliari per poter prorogare di tre mesi (dal 30 settembre al 31 dicembre 2023) il 110%.
Cosa succede a chi perde il bonus 110% nel 2024?
Tale soglia, applicata alle villette, doveva essere raggiunta entro il 30 settembre di un anno fa secondo quanto dispone il decreto legge “Omnibus” (Dl 104 del 2023) di agosto scorso. Le successive due proroghe, quindi, la prima da 31 marzo al 30 settembre e la seconda fino al 31 dicembre 2023 hanno avuto effetto retroattivo, come rischia di imporre il decreto o la legge di Bilancio 2024 rispetto a un tetto riferito ai lavori del passato.
L’eventualità di una soglia di completamento dei lavori troppo elevata (al 60-70%), rischierebbe di avere effetti negativi sia sui contribuenti che sulle imprese fornitrici. Nel caso in cui non si rientrasse nella soglia minima, infatti, i contribuenti rischierebbero di dover sostenere di tasca propria la differenza tra il valore massimo del superbonus (110%), e la percentuale di agevolazione accordata (70% delle spese nel 2024).