Al momento il drammatico bilancio del terremoto che ha colpito il Marocco stanotte conta 600 vittime e più di 300 feriti, tra i quali, ha rassicurato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, non sono presenti italiani. Stando ai dati resi noti da Tajani, si trovavano “circa 200 italiani in quella parte del Marocco al momento delle scosse“. L’ambasciata e i consolati si sono mobilitati subito dopo le prime scosse per rintracciare i cittadini italiani e verificare le loro condizioni. Inoltre, gli italiani presenti nel Paese nordafricano sono stati raggiunti da messaggi dell’Unità di crisi, mentre la Farnesina continua a monitorare la situazione.

Terremoto in Marocco, Tajani: “È presto per pensare a piani di rientro per gli italiani”

Per il momento, afferma Tajani, “le cose per i nostri connazionali potrebbero essere andate in modo migliore rispetto ai tanti marocchini purtroppo deceduti“. Il terremoto, poco dopo le ore 23 locali, ha iniziato a flagellare la regione centrale del Paese. In seguito alle scosse, sarebbero saltati internet ed elettricità, complicando così le comunicazioni. I cittadini hanno presto lasciato le loro abitazioni, trascorrendo la notte fuori casa e in strada, nel timore di una seconda scossa.

Il ministro degli Esteri ha dichiarato che è ancora presto per pensare a eventuali rimpatri e piani di rientro per gli eventuali connazionali italiani intenzionati a lasciare il Marocco. Al momento gli aeroporti marocchini sono chiusi, bisognerà dunque aspettare per capire se si tratta di una chiusura temporanea o meno. Il vicepresidente ha poi assicurato il sostegno al Paese colpito:

In questo momento era importante contattare tutti gli italiani, cosa che è stata fatta. Seguiamo minuto per minuto l’evolversi della situazione. Ora l’Italia è pronta a fare tutto ciò che serve per aiutare questo Paese amico, così importante per la stabilità dell’area.

I 200 italiani che erano presenti in quell’area sono tutti in salvo, l’Ambasciata e i consolati sono operativi. Insieme alla nostra unità di crisi diamo notizie minuto per minuto e informiamo tutti gli italiani sul da farsi. Ora non devono andare all’aeroporto di Marrakech, ma è bene che vadano, se vogliono ripartire, agli aeroporti di Casablanca o di Rabat perché l’aeroporto di Marrakech è intasato.

Parole di vicinanza e solidarietà al Marocco, al governo e alla popolazione sono state pronunciate anche dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, direttamente dal G20 di Nuova Delhi.