Poco dopo la mezzanotte italiana, il Marocco centrale ha tremato a causa di forti scosse di terremoto, provocando centinaia di morti. Più precisamente, il primo bilancio ufficiale fornito dal ministero dell’Interno marocchino riporta un numero di morti pari a 632 e di feriti pari a 329 Tuttavia, il bilancio non è ancora definitivo ed è probabile che aumenterà nelle prossime ore. Per ora le vittime sono concentrate prevalentemente nella provincia di Marrakesh e in quella di Ouarzazate. L’epicentro è stato localizzato nella zona centrale del Paese, a 16 km del villaggio Tata N’Yaaqoub (municipio di Ighil) e a 72 km a sud-ovest di Marrakech. La scossa è stata percepita lungo tutta la dorsale dell’Atlante, a Merzouga, una delle porte del deserto, Taroudant, Essaouira e Agadir e dall’altro versante fino a Rabat e nel sud della Spagna.
Marocco, terremoto di magnitudo 6.8: almeno 600 morti e 300 feriti
La prima scossa, di magnitudo 6,8 e con una profondità di 18,5 chilometri, ha causato ingenti danni alle case e alle infrastrutture, travolgendo molte persone nei crolli, come si può vedere nei video e nelle foto condivise sui social: appaiono palazzi che tremano, detriti, macchine danneggiate, fiumi di persone in preda al panico. La situazione è aggravata dal fatto che i paesi che si incontrano lungo la catena dell’Atlante sono spesso molto poveri, con case costruite in paglia, fango e sassi, dunque estremamente fragili.
Blackout, crolli di edifici e lo scatenarsi del panico fra residenti e viaggiatori hanno interessato anche Marrakesh, città di quasi un milione di abitanti e importante meta turistica. Nella medina sono presto crollate le parti più fragili delle mura che circondano il centro storico e alcune abitazioni. Nella piazza Jamaa el Fna è crollato il minareto di una piccola moschea. A nordest si sono registrati crolli di abitazioni, mentre in città nuova crepe nel campanile della chiesa cattolica di Gueliz.
Gli esponenti del governo hanno prontamente fornito indicazioni alla popolazione: il ministero dell’Interno ha invitato i cittadini a mantenere la calma per “evitare il panico” e Rashid Al-Khalfi, segretario generale degli Affari interni del ministero, ha reso noto che il governo ha già attivato tutte le risorse disponibili per affrontare la tragedia. Forze dell’ordine, protezione civile e personale medico e paramedico sono immediatamente giunte in soccorso. Tuttavia, a causa dei crolli e delle rovine, le squadre di soccorso stanno incontrando delle difficoltà a raggiungere le zone più colpite dal terremoto. Dal Centro trasfusionale ed ematologico del Marocco è arrivata l’urgente richiesta di donare il sangue per aiutare le vittime.
Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha espresso piena solidarietà garantendo l’aiuto dell’Unione Europea al Paese nordafricano: “L’Ue è pronta a sostenere il Marocco in questi momenti difficili“. Anche da New Delhi, dove tra oggi e domani si svolgerà il G20 di New Delhi, arrivano parole di vicinanza: il primo ministro indiano Narendra Modi ha dedicato al Marocco un post su X prima di ricevere i leader degli altri Paesi in cui si è detto estremamente addolorato per quanto successo, offrendo sostengo alla nazione africana.