La pensione di reversibilità tra percentuali e aumenti: le novità! La pensione di reversibilità è un trattamento economico distribuito in favore dei familiari superstiti in seguito alla morte del pensionato o dell’assicurato. L’importo della pensione di reversibilità corrisponde alla quota percentuale della pensione già liquidata al dante causa. Analizziamo le percentuali e gli aumenti della pensione di reversibilità e, soprattutto, cercheremo di capire se e in quale misura spetta ai divorziati.

Pensione di reversibilità tra percentuale aumenti

La pensione di reversibilità viene concessa su richiesta, e viene erogata quando si verifica il decesso del pensionato. Per la morte dei lavoratori assicurati il trattamento rappresenta una pensione indiretta riconosciuta ai familiari superstiti.

In questo caso, la pensione di reversibilità viene attivata ed è destinata ai familiari superstiti dei lavoratori assicurati. Questo trattamento rappresenta una forma di pensione indiretta erogata in favore dei beneficiari sopravvissuti.

 Secondo quanto riportato integralmente dall’INPS:

“La pensione indiretta è riconosciuta nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva ovvero 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni nel quinquennio precedente la data del decesso”.

A chi spetta la pensione di reversibilità tra percentuale aumenti

I superstiti hanno diritto all’erogazione del trattamento economico previdenziale, in quanto:

  • il coniuge o l’unito civilmente. Il coniuge che passa a nuove nozze perde il diritto alla pensione ai superstiti. Lo stesso ha diritto a un assegno per una volta pari a due annualità (art. 3 del decreto legislativo lgt. 18 gennaio 1945, n. 39) della quota di pensione in pagamento, compresa la tredicesima mensilità, nella misura spettante alla data del nuovo matrimonio (c.d. doppia annualità);
  • il coniuge separato;
  • il coniuge divorziato a condizione che sia titolare dell’assegno divorzile, che non sia passato a nuove nozze e che la data di inizio del rapporto assicurativo del defunto sia anteriore alla data della sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio.

Il sistema previdenziale contiene diverse norme anche sulla pensione di reversibilità, prevedendo i casi in cui il dante causa contrae nuovo matrimonio dopo il divorzio. In questo caso,  la quota della pensione di reversibilità spetta al coniuge superstite e al coniuge divorziato secondo le disposizioni stabilite con sentenza dal Tribunale.

 Che percentuale di reversibilità spetta alla moglie?

La pensione di reversibilità spetta ai superstiti secondo una divisione in quota percentuale del trattamento economico liquidato o  che presumibilmente sarebbe spettato al lavoratore assicurato venuto a mancare. .

Pertanto, l’INPS ha reso note le aliquote correlate alla reversibilità, quali:

  • coniuge solo: 60%;
  • coniuge e un figlio: 80%;
  • coniuge e due o più figli: 100%.

L’INPS in presenza di una pensione in favore dei figli, ovvero i genitori o i fratelli o sorelle, le aliquote correlata alla reversibilità sono:

  • un figlio: 70%;
  • due figli: 80%;
  • tre o più figli: 100%;
  • un genitore: 15%;
  • due genitori: 30%;
  • un fratello o sorella: 15%;
  • due fratelli o sorelle: 30%;
  • tre fratelli o sorelle: 45%;
  • quattro fratelli o sorelle: 60%;
  • cinque fratelli o sorelle: 75%;
  • sei fratelli o sorelle: 90%;
  • sette o più fratelli o sorelle: 100%.

Quando aumenta la pensione per la quattordicesima aumenta anche la reversibilità?

Il concetto può sembrare molto contorno, ma in verità è di una semplicità estrema, se ad esempio il titolare della pensione di reversibilità percepisce un’altra pensione e il cui cumulo complessivo non risulti superiore al limite dettato dalla normativa pari a 13.391,82 euro lordi, spetta la quattordicesima. In questo caso, il calcolo della mensilità ricade sul reddito prodotto dalla pensione.

Chi ha la pensione di reversibilità ha diritto alla pensione di vecchiaia?

Fin da subito, è importante chiarire che nel sistema previdenziale italiano non esiste una norma ostativa per la doppia pensione. ciò significa che i lavoratori che percepiscono la pensione di vecchiaia possono richiedere anche la pensione di reversibilità. Infatti, l’importo della pensione di reversibilità ai superstiti è cumulabile con altre tipologie di redditi, nei limiti disposti dall’attuale normativa.

Chi è divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità?

Si, assolutamente. Secondo i sensi dell’art. 9 comma 2 Legge n. 898/1970, il coniuge ha diritto alla quota di reversibilità.

Quanto aumenta la pensione di reversibilità tra percentuale aumenti nel 2023?

Come spiegato dall’INPS, per il 2023 l’aumento spettante corrisponde all’1,5 punti percentuali, con variazione fino al 6,4 per cento per i pensionati over 75, mentre per il 2024 viene ridimensionato a 2,7 punti percentuali, a prescindere dall’età.

 Tuttavia, è possibile che si verifichino aumenti significativi dovuti all’indice dell’inflazione con un tasso del 7,3%. Le previsioni per il 2024 indicano un tasso del 6%. Seguendo questa tendenza, potremmo assistere a un aumento del 14%. Questa variazione dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1° gennaio 2024, con eventuali aggiustamenti retroattivi e aumenti collegati a questa tipologia di prestazione.