Elenco lavori gravosi per Quota 41. L’INPS ha reso disponibile l’elenco dei lavoratori gravosi che possono accedere alla misura Quota 41. Questi lavoratori rientrano nelle categorie previste dalla legge n. 232/2016, conosciute come attività lavorative difficoltose e rischiose.

I lavoratori gravosi che soddisfano i requisiti normativi hanno la possibilità di richiedere l’accesso anticipato a diversi trattamenti previdenziali. In particolare, essi possono richiedere la pensione di vecchiaia anticipata a 66 anni di età. Inoltre, Coloro che sono inclusi nell’elenco dei lavoratori gravosi hanno l’opportunità di accedere alla pensione con Quota 41 o di richiedere l’anticipo pensionistico Ape sociale, a condizione che soddisfino i requisiti specifici della misura a cui intendono accedere.

Elenco lavori gravosi per Quota 41 per la pensione anticipata 2023/2024

Sin da subito, è importante chiarire che il lavoro gravoso e il lavoro usurante rappresentano due condizioni lavorative distinte. Spesso, molti tendono a confondere questi due termini poiché entrambe le categorie di lavoratori svolgono mansioni estremamente faticose. Tuttavia, la normativa previdenziale stabilisce elenchi separati per le occupazioni lavorative gravose e usuranti.

È fondamentale tenere conto che le variazioni introdotte nel sistema previdenziale nel corso del tempo hanno reso molto più complesso il processo di determinazione di un piano pensionistico adatto.

Questo è il motivo principale per cui molti lavoratori hanno ricevuto un rifiuto nella loro richiesta di pensione anticipata.

Abrogazioni, deroghe e nuove leggi hanno creato ostacoli all’accesso a trattamenti previdenziali agevolati che, in teoria, avrebbero dovuto essere a disposizione dei lavoratori gravosi e usuranti. Vediamo insieme l’elenco dei lavori gravosi per la pensione Quota 41 e non solo.

 Chi fa un lavoro gravoso va in pensione prima?

I lavoratori dipendenti hanno la possibilità di andare in pensione in anticipo attraverso l’anticipo pensionistico Ape sociale. Per presentare la richiesta per la verifica del diritto alla pensione, devono soddisfare i seguenti requisiti: possedere almeno 36 anni di anzianità contributiva e aver raggiunto l’età di 63 anni, aver svolto per almeno sette anni negli ultimi dieci anni una o più delle seguenti professioni definite come “gravose” nell’allegato 3 della legge 234/2021:

  • professori di scuola primaria, pre-primaria e professioni assimilate;
  • tecnici della salute;
  • addetti alla gestione dei magazzini e professioni assimilate;
  • professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali;
  • operatori della cura estetica;
  • professioni qualificate nei servizi personali e assimilati;
  • artigiani, operai specializzati e agricoltori;
  • conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il primo trattamento dei minerali;
  • operatori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli;
  • conduttori di forni ed altri impianti per la lavorazione del vetro, della ceramica e di materiali assimilati;
  • conduttori di impianti per la trasformazione del legno e la fabbricazione della carta;
  • operatori di macchinari e di impianti per la raffinazione del gas e dei prodotti petroliferi, per la chimica di base e la chimica fine e per la fabbricazione di prodotti derivati dalla chimica.

In pensione a 63 anni con l’Ape sociale

I lavoratori che soddisfano i criteri di tutela previsti possono accedere all’indennizzo Ape sociale. In particolare, per quanto riguarda i lavoratori gravosi inclusi nelle categorie di conduttori di impianti, operai, personale non qualificato e altre mansioni elencate nell’allegato 3 della legge 234/2021E, possono beneficiarne:

  • conduttori di impianti per la produzione di energia termica e di vapore, per il recupero dei rifiuti e per il trattamento e la distribuzione delle acque;
  • conduttori di mulini e impastatrici;
  • conduttori di forni e di analoghi impianti per il trattamento termico dei minerali;
  • operai semi qualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operai addetti al montaggio;
  • operatori di macchinari fissi in agricoltura e nella industria alimentare;
  • conduttori di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento;
  • personale non qualificato addetto allo spostamento e alla consegna merci;
  • personale non qualificato nei servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, aree pubbliche e veicoli;
  • portantini e professioni assimilate;
  • professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca;
  • professioni non qualificate nella manifattura, nell’estrazione di minerali e nelle costruzioni.

Le lavoratrici madri ottengono una riduzione del requisito contributivo di 12 mesi per ogni figlio, nel limite massimo di due anni.

La scadenza della misura Ape sociale attualmente è prevista per il 31 dicembre 2023. Tuttavia, nella prossima legge di bilancio potrebbe essere rinnovata con delle modifiche. È possibile, infatti, l’inserimento di altre categorie di beneficiari a partire dal 2024.

Come andare in pensione con Quota 41 e chi può avvalersene?

I lavoratori che hanno accumulato 41 anni di contributi, inclusi almeno 12 mesi di anzianità contributiva al compimento dei 19 anni di età, possono accedere alla pensione senza limiti di età.

Tuttavia, è fondamentale tenere presente che questi non sono gli unici requisiti per beneficiare della misura Quota 41. È altrettanto importante appartenere a categorie meritevoli di tutela.

In particolare, possono accedere a questa misura i lavoratori impiegati in attività faticose come definite dal DM del 5 febbraio 2018 o dal Dlgs 67/2011, nonché i caregiver, gli invalidi civili o i disoccupati.

La pensione precoci Quota 41 non è oggetto di variazioni, le regole e i requisiti attuali rimarranno invariati per il 2024.

Elenco lavori gravosi per Quota 41 per tutti e misura ordinaria

Per quanto riguarda la pensione Quota 41 per tutti, è chiaro che difficilmente la misura sarà oggetto di discussione nel 2024. Ciò non significa che si escluda un possibile riesame per gli anni futuri.

Attualmente, possono andare in pensione a 66 anni e 7 mesi i lavoratori gravosi o in presenza di un accumulo contributivo pari a 41 anni e dieci mesi per le donne; 42 anni e 10 mesi per gli uomini. È prevista una finestra mobile di 3 mesi.

I lavoratori gravosi possono richiedere la pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi di età con almeno 30 anni di contributi, a condizione che l’assegno superi 1,5 volte l’assegno sociale.

Queste misure non sono oggetto di variazioni, le regole e i requisiti attuali rimarranno invariati per il 2024.

In conclusione, per ottenere maggiori informazioni sugli orientamenti previdenziali del 2024, occorre attendere verso la fine del mese di settembre, quando l’Esecutivo avrà risolto le questioni legate alla previdenza e avrà chiarito la situazione finanziaria per il prossimo anno.