Empoli, Napoli e ora la Lazio. Luigi Sepe ritrova Maurizio Sarri in panchina con cui ha vissuto momenti di grande gioia e attimi di attrito durante i loro rapporti fra Toscana e Campania. Si ricongiungono a distanza di anni in biancoceleste dove il portiere è arrivato negli ultimi giorni di mercato per coprire le spalle a Ivan Provedel e aiutare nella crescita del giovane talento greco Christos Mandas. Una carriera in grande ascesa da giovanissimo per poi ritrovarsi in panchina e decidere di rimettersi in discussione prima a Parma e poi a Salerno. Proprio in granata aveva ritrovato la forma migliore prima di qualche problema che lo ha portato ai saluti durante l’ultima sessione di mercato estiva.
Sepe ritrova Sarri
Correva la stagione 2014/15 e in Serie A tornava l’Empoli pieno di giovani sconosciuti la grande pubblico alla ricerca della ribalta nazionale. In panchina ci stava un Maurizio Sarri più giovane ma ugualmente ambizioso che deliziò il pubblico toscano con un gioco moderno e divertente dove misè in luce diversi talenti interessanti. Fra questi ci stava un portierino di ventidue anni al primo campionato nella massima serie arrivato in prestito dal Napoli.
Luigi Sepe fu uno dei protagonisti dell’Empoli che si salvò senza problemi disputando 31 gare e subendo appena 35 reti. Un marchio di fabbrica per Sarri la difesa granitica che ha riproposto in tutte le sue avventure facendo le fortune degli interpreti. Un idillio che durò appena una stagione, infatti l’anno successivo si ritrovarono a Napoli ma il tecnico gli preferì il più esperto Pepe Reina.
Tre stagioni di tanta panchina per Sepe che nel 2018 salutò la sua città natale accettando la proposta del Parma dove ritrovò fiducia e prestazioni. Nel gennaio 2022 quindi tornò in Campania per vestire la maglia della Salernitana con Davide Nicola che gli affidò immediatamente le chiavi della porta. Lo scorso anno è arrivato Paulo Sousa con cui non scoccò la scintilla, il tecnico portoghese gli preferì il messicano Ochoa fino a giugno quando l’arrivo del francese Costil lo relegò ai margini della rosa granata.
Una estate alla ricerca di una sistemazione fino a metà agosto quando arrivò la chiamata del suo vecchio allenatore che cercava un dodicesimo affidabile da mettere alle spalle di Ivan Provedel. La trattativa però non fu istantanea, la Lazio giocava su più tavoli. Il nome inseguito tutta l’estate era quello di Emil Audero della Sampdoria ma i ritardi per la cessione di Maximiano in Spagna hanno visto sfumare la possibilità del portiere ligure che nel frattempo aveva accettato la proposta dell’Inter.
Il Presidente Lotito cullava il sogno Hugo Lloris portando avanti in prima persona la trattativa con il Tottenham, sembrava tutto fatto ma la volontà del francese di giocarsi le sue possibilità alla pari di Provedel ha fatto saltare l’accordo con gli Spurs. La soluzione Sepe rimase quindi la più semplice ma al tempo stesso la più logica con un accordo raggiunto in pochi minuti e l’immediato viaggio per Roma.
Sono molto felice di essere alla Lazio. Penso di poter essere d’aiuto alla squadra visto che conosco Provedel e soprattutto so bene il modulo del mister e so come lavora. Potrò dare una grossa mano anche negli allenamenti. Sarri lo conosco da tanto tempo, posso dire che non è mai cambiato. È maniacale nei dettagli, cura qualunque cosa in campo.
Ivan l’ho incontrato qualche anno fa, oggi è un portiere maturato, è diventato davvero fortissimo. È la Lazio che mi aspettavo, con grandi giocatori, mentalità da top club e molto unita. Il numero 33? Mi è sempre piaciuto, l’ho avuto nella prima esperienza al Lanciano. Metto la L con il puntino prima del cognome perché altrimenti ci sarebbe troppo spazio sulla maglietta