A quattro anni dal debutto e anche da qualche critica per via di quella strizzatina d’occhio all’eros, il regista italo-turco Ferzan Ozpetek torna in teatro con la sua versione della “Madama Butterfly” al “San Carlo” di Napoli, con la direzione musicale di Dan Ettinger. Come ha annunciato il nuovo sovrintendente Carlo Fuortes, l’opera sarà dedicata alla memoria del musicista Giovanbattista Cutolo, Giogiò, ucciso a 24 anni per un parcheggio.

Torna al “San Carlo” la “Madama Butterfly” di Ferzan Ozpetek, la cui prima sarà preceduta da un minuto di silenzio per Giogiò Cutolo

La prima del 12 settembre sarà aperta da un minuto di silenzio – ha specificato Fuortes – Sono arrivato a Napoli proprio nel giorno dell’assassinio del giovane, a 200 metri dal teatro. Il “San Carlo” ha un ruolo significativo per questa città ed è per questo che nel nostro progetto ci sarà una grande parte dedicata al sociale.

La “Butterfly” di Ozpetek, adattamento dell’immortale capolavoro di Giacomo Puccini, aprirà la stagione lirica del “San Carlo” e vedrà coinvolti un cast internazionale e un altro composto da talenti locali.

“La Butterfly non è una vittima”, dice Ozpetek che ha comprato 200 biglietti da regalare ai giovani

Madama Butterfly – ha detto Ozpetek – per me non è affatto una vittima. Pinkerton, piuttosto, è un burattino vittima di sé stesso. Lei invece è una donna determinata, cosciente delle cose che fa, tutt’altro che fragile. Parla della sua casa americana, ha voglia di Occidente e cambia religione. Ha in mano il suo destino.

Il regista ha anche comprato 200 biglietti per regalarli ad altrettanti giovani. E non si tratta di una prima volta:

Quando ho portato qui la Traviata, andavo sempre in un bar vicino all’hotel Vesuvio. Ho invitato a teatro le ragazze che lavoravano al banco e loro hanno accettato. Il giorno dopo mi hanno detto di essersi emozionate e che avevano deciso di abbonarsi. Per me questo è un trionfo.

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