È ufficiale: il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha dato il via libera per l’abbattimento dell’orsa F36, firmando un’ordinanza pubblica. L’animale era stato identificato, tramite analisi genetiche, come responsabile di un’aggressione risalente allo scorso 30 luglio e di un falso attacco del 6 agosto 2023. Facciamo ora il punto della situazione e capiamo insieme quali sono le motivazioni dietro a questa scelta.

L’orsa F36 potrà essere abbattuta: l’ordinanza di Fugatti

La decisione di abbattere l’orsa F36 è arrivata ufficialmente ieri, quando il presidente di Trento Maurizio Fugatti ha firmato il documento. La notizia però è iniziata a circolare solamente nel pomeriggio di oggi, venerdì 8 settembre 2023, scatenando subito non poche polemiche.

Ma come mai questo animale potrà essere abbattuto? Per rispondere a questa domanda dobbiamo rifarci a quanto avvenuto domenica 30 luglio 2023 a Mandrel, località sopra Roncone, in Trentino. Alle 6 del mattina due ragazzi di circa 20 anni, risultati essere poi cacciatori (come confermato dalla provincia di Trento) si erano ritrovati faccia a faccia con l’orsa addormentata.

Lei, sentendo arrivare i due giovani, si era svegliata. Accanto a lei aveva il suo cucciolo che dormiva. Dopo l’incontro si è infastidita e ha caricato i due per un breve tratto. I ragazzi si sono subito dati alla fuga. Uno è fuggito prendendo un sentiero in discesa. L’altro invece è salito agilmente su un albero.

Il problema però è stato che l’orsa F36 ha colpito lo scarpone di quest’ultimo con una zampa e l’ha fatto cadere. Si è allontanata mentre il giovane è caduto per terra e si è ferito al costato. Egli è poi corso al pronto soccorso dove è stato medicato.

Le motivazioni

Le motivazioni dietro la firma a questa ordinanza si collegano dunque al fatto appena raccontato. E non solo. L’orsa in questione è stata protagonista anche di un altro episodio che si è verificato qualche giorno dopo, il 6 agosto. Questa volta in località Dos del Gal, nel Comune di Sella Giudicarie. 

In questo secondo caso però di esperti avevano parlato di un “falso attacco” ai danni di una coppia di escursionisti. L’aggressione era stata definita tale perché finalizzata ad allontanare una potenziale minaccia per il cucciolo e non a colpire.

Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti comunque aveva dichiarato:

Il fatto che si tratti di un falso attacco non cambia la pericolosità dell’esemplare.

L’orsa è già stata catturata?

Stando a quanto riporta oggi il quotidiano locale Il Dolomiti, l’animale in questione sarebbe già stato catturato nel silenzio generale nella notte tra il 29 e il 30 agosto scorsi. In questa occasione dei soggetti specializzati nel settore avrebbero messo attorno all’orsa un radiocollare e l’avrebbero rilasciata subito.

E come mai sarebbe stata presa questa decisione? Il Dolomiti parla della mancanza di uno spazio dove tenerla dopo un’eventuale cattura. Al momento infatti il noto Centro del Casteller, di proprietà della Provincia autonoma di Trento e gestito dalle strutture dipendenti dal Dipartimento protezione civile, foreste e fauna, è dotato di tre spazi. Due dei quali sono occupati.

Nel primo vi è l’orso M49. Nel secondo l’orsa JJ4. Il terzo deve essere per forza lasciato disponibile per collocare l’orso MJ5. Questo è quanto si legge nel decreto. A proposito di quest’ultimo animale si legge anche che

per lui è già stata disposta la rimozione ovvero per la gestione di esemplari di grandi carnivori a seguito di situazioni di emergenza o di esigenze cura e riabilitazione in funzione del successivo rilascio a vita libera.

Al momento non sappiamo quale sarà esattamente il futuro dell’orsa F36 in Trentino. Quello che è certo è che l’ordinanza per l’abbattimento ha ricevuto il via libera da Fugatti. Questa decisione ha subito scatenato la rabbia delle associazioni animaliste, da tempo impegnate in battaglie per salvare gli animali e rispettare il loro habitat, invece che abbatterli.