Smaltimento della cessione dei crediti d’imposta del superbonus, sono due le novità che potrebbero arrivare con la proroga del 110%. L’acquisto dei bonus rimasti incagliati potrebbe avvenire per opera delle società partecipate dello Stato secondo un modello ormai messo sul mercato dalla Regione Basilicata nelle ultime settimane, e l’acquisto di titoli Btp.
Le risposte sono attese al ministero dell’Economia e delle Finanze che sta vagliando varie condizioni. La prima è la quantità di crediti d’imposta legata al superbonus e ad alcuni bonus (in particolare quello sulle facciate), che sarebbero stati oggetto di truffe. La seconda è la risposta che arriverà dall’Eurostat in merito alla classificazione della spese per i bonus edilizi nel bilancio annuale dello Stato. Infine, c’è da considerare anche il dato reale dei cantieri aperti grazie ai bonus edilizi e, quindi, la quantità di denaro pubblico che, effettivamente, risulta investita.
Smaltimento cessione crediti superbonus 110%, due novità in arrivo con la proroga condomini
Potrebbero arrivare con la proroga del superbonus al 110% per alcuni mesi nel 2024 alcune novità di smaltimento dei crediti d’imposta rimasti incagliati. In questa fase particolarmente delicata anche per via dei conti pubblici, il ministero dell’Economia e delle Finanze di Giancarlo Giorgetti è impegnato a quantificare la spesa dei bonus edilizi, nonché il livello dei utilizzi distorti degli stessi, in primis del superbonus e del bonus facciate.
È alta, comunque, la probabilità che si arrivi a una proroga del superbonus condomini con il 110% allungato anche ai primi tre mesi del 2024. In questo modo, i cantieri già avviati (si parla di uno stato di avanzamento del 60-70% a fine 2023) e quelli che sono in procinto di partire, avrebbero tre mesi di tempo in più per concludere i lavori e procedere con la cessione dei crediti relativi alle spese investite.
La proroga, quindi, riguarda i condomini che hanno presentato la delibera condominiale entro il 18 novembre 2022 e la Cilas entro il 31 dicembre scorso. In alternativa, i condomini avrebbero dovuto presentare la delibera entro il 24 novembre e la Cilas non oltre il giorno successivo.
Smaltimento cessione crediti superbonus
Insieme con la proroga dei lavori in superbonus 110% nelle parti comuni dei condomini e nelle singole unità abitative, potrebbero arrivare alcune novità relative alla cessione dei crediti d’imposta e ai crediti rimasti incagliati. In primis, nel decreto il governo potrebbe regolarizzare gli acquisti dei bonus da parte delle società partecipate di Stato, “recependo” il modello sperimentato dalla Regione Basilicata, la prima ad aver adottato una legge (la 20/2023) per gli acquisti dei bonus da parte delle società di diritto privato.
Interessate a questa operazione sarebbero le società che avrebbero dovuto partecipare alla piattaforma Enel X quale veicolo per l’acquisto dei bonus. Si parla di Enel, di Poste Italiane (che ha annunciato la riapertura degli acquisti dei piccoli crediti a ottobre 2023), e Cassa depositi e prestiti.
I crediti verrebbero comprati direttamente dagli istituti bancari e finanziari che abbiano livelli di crediti incagliati elevati e, per questo motivo, impossibilitate a nuovi acquisti. Tra le novità, si parla anche di una trasformazione dei crediti incagliati in titoli di buono del Tesoro.
Nuova classificazione dei bonus edilizi
Infine, c’è da considerare la nuova classificazione del bilancio dello Stato che dipenderà dalle regole di Eurostat. Una decisione è attesa intorno al 20 settembre prossimo quando sarà adottato un nuovo modo di classificare i crediti d’imposta derivanti dai bonus edilizi.
Ad oggi, tali crediti sono classificati come “non pagabili”, in attesa di tornare alla valutazione come “pagabili” dal 2024. Con questa modifica, si calcolerà il costo effettivo delle cessioni dei crediti nell’anno nel quale siano sorte e non retroagendo con il metodo di classificazione applicato attualmente.