Tanti, troppi no. Ecco perchè Lloris e il Tottenham sono ai ferri corti. Il portiere francese è stato il protagonista del mercato Spurs, terminato però senza il lieto fine. La società inglese ha spinto per la cessione del 37enne ex Nizza, tanti i club interessati a lui, tra cui anche la Lazio del presidente Lotito, che ha spinto fino all’ultimo per portare il campione del mondo nella Capitale, non riuscendo però nel suo intento.

Non solo i biancocelesti, anche Villareal, Newcastle e molte squadre tra campionato turco e arabo hanno spinto per l’estremo difensore. Ma Lloris il dubbioso ha sempre risposto picche, non avendo garanzie di titolarità. Anche troppe volte, dato che il Tottenham è su tutte le furie per il comportamento del portiere, con gli Spurs che pare abbiano deciso di usare il pugno di ferro.

Lloris, ecco quale sarà il suo destino

I tanti no di Lloris sono stati recepiti come un affronto da parte della dirigenza di White Hart Lane. Ecco perchè, secondo il The Guardian, il Tottenham pare abbia deciso di escluderlo dall’undici titolare. Una scelta presa per provare a spingere il giocatore ad accettare le offerte nel prossimo mercato invernale.

Fino ad allora Hugo potrà allenarsi con il gruppo squadra durante la settimana, salvo poi essere escluso dalla lista dei convocati per le partite del fine settimana. Il Tottenham ha puntato forte su Guglielmo Vicario, sarà lui il titolare durante la lunga stagione Spurs, Lloris è stato avvertito di questo. Ma il francese ha comunque proceduto per la sua strada, convinto di trovare l’offerta giusta o altrimenti rimanendo in Inghilterra per riprendersi il posto.

Sta di fatto che neanche il Tottenham ha dato garanzie di titolarità al giocatore. Ecco dunque la decisione di metterlo ai margini, con la speranza da parte della dirigenza che il pugno duro possa spingere il giocatore ad accettare le prossime offerte che arriveranno a gennaio, specie quelle arabe o turche.

Una situazione sicuramente singolare per chi fino a poco tempo fa difendeva i pali della Francia nella finale Mondiale contro l’Argentina. Oggi c’è solo il ricordo di un futuro passato, che non addolcisce un futuro che si prospetta amaro.