Assunzioni docenti e personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata) 2023, ci saranno aumenti di stipendi e un punteggio di servizio maggiorato a chi accetti l’immissione in scuole situate in zone disagiate. È quanto prevede il decreto legge “Caivano” approvato dal Consiglio dei ministri del governo guidato da Giorgia Meloni nella giornata di ieri, 7 settembre.

Il provvedimento mira a rendere la presenza dello Stato nelle zone dove non si avverte e a ristabilire la legalità, a iniziare dall’obbligo scolastico. Le zone delle quali si parla sono soprattutto quelle del Mezzogiorno d’Italia. A tal proposito, saranno potenziate le strutture scolastiche, sia come aule che come insegnanti, e saranno ampliati i progetti di prolungamento dell’orario scolastico a favore di varie attività (per lo più pomeridiane), oltre a tutta una serie di servizi che saranno disponibili agli studenti e alle famiglie per contrastare l’abbandono scolastico.

Assunzioni docenti e Ata 2023, aumenti stipendi e più punteggio di servizio a chi accetti l’immissione in scuole di zone disagiate

Sono previste nuove assunzioni nelle scuola delle zone disagiate dell’Italia, dopo l’approvazione del decreto legge “Caivano” nella giornata del 7 settembre 2023 da parte del Consiglio dei ministri. Il provvedimento punirà non solo l’evasione scolastica (cioè i figli che non vanno a scuola), ma anche l’elusione. Non basterà, quindi, solo l’iscrizione dei figli a scuola ma occorrerà anche la regolare frequenza. L’abbandono e la dispersione scolastica, che finora comportavano l’addebito di una ammenda di 30 euro, prevederanno pene che porteranno anche al carcere.

Per tutto ciò, il ministero dell’Istruzione e del Merito di Giuseppe Valditara ha lavorato a lungo per fare in modo che le zone particolarmente disagiate dell’Italia dal punto di vista del deficit scolastico, potessero beneficiare di un potenziamento in termini sia di strutture (nuove aule e laboratori), che di personale insegnante e di impiegati ausiliari, tecnici e amministrativi (Ata).

Il potenziamento dell’organico degli insegnanti assicurerà – secondo quanto prevede il decreto legge “Caiavano” – aumenti degli stipendi per i docenti che dovessero accettati di essere assunti nelle zone di cui si parla. Ma, oltre agli aumenti retributivi, sarà previsto anche un aumento del punteggio per il servizio. A tal proposito, sono stati stanziati risorse per sei milioni di euro, metà dei quali serviranno ai pagamenti maggiorati degli insegnanti. Chi deciderà di continuare a prestare servizio nella stessa scuola di inizio servizio, senza dunque trasferirsi, avrà un punteggio maggiorato per il servizio, quantificabile in dieci punti per i primi due anni, e in due punti per ogni anno susseguente.

Il ministero dell’Istruzione e del Merito provvederà a quantificare e a definire i parametri da applicare alle assunzioni dei docenti nelle zone disagiate, in uno straordinario tavolo di trattativa con i sindacati.

Scuola, quali progetti saranno portati avanti per contrastare la dispersione?

Il decreto legge “Caivano” fissa anche la ripartizione delle risorse a favore delle scuole per i nuovi progetti di recupero degli studenti delle zone disagiate e per il contrasto alla dispersione scolastica. A tal proposito, 12 milioni di euro andranno alle scuole per il reclutamento dei dipendenti ausiliari, tecnici e amministrativi (Ata), in modo da garantire anche le ore pomeridiane di implementazione delle lezioni. Altri 13 milioni di euro andranno per il potenziamento dell’organico degli insegnanti, mentre 25 milioni di euro saranno destinati ai vari progetti che dovranno essere portati avanti per aumentare le competenze degli studenti, introdurre innovative strategie di didattica sia nell’orario scolastico che in quello extrascolastico.

In tutto, le scuole che dovrebbero essere destinatarie del potenziamento di docenti e del personale Ata sarebbero all’incirca 2.000, situate per lo più nelle regioni del Sud Italia. In attesa di ulteriori dettagli dal ministero dell’Istruzione e del Merito, le scuole interessate ai progetti pilota dovrebbero essere 245.

Tali progetti dovrebbero prevedere il potenziamento delle competenze di base e trasversali, lo svolgimento di attività laboratoriali, teatrali, sportive, musicali, di educazione alla cittadinanza e al rispetto. Per l’individuazione delle aree critiche nelle quali intervenire, saranno utilizzati i risultati dei test Invalsi.