Dopo le anticipazioni di Poste Italiane relative alla ripresa delle operazioni di cessione dei crediti d’imposta, crescono le attese per la vendita dei bonus da ottobre 2023 derivanti da lavori in superbonus, ma anche di altre agevolazioni minori, come quella sull’abbattimento delle barriere architettoniche del 75% e quella sulle ristrutturazioni del 50%.
Nel delineare i parametri all’interno dei quali gli operatori potranno procedere con la vendita dei bonus, si anticipano quelli che potrebbero essere i limiti delle operazioni. Un primo requisito, è quello dell’acquisto di Poste Italiane di sole prime cessioni. Saranno esclusi, pertanto, i bonus arrivati alla seconda, terza o ulteriore circolazione.
Un doppio tetto dovrebbe essere fissato per quanto riguarda gli importi della cessione. Il primo trova conferma direttamente nelle anticipazione del comunicato di Poste Italiane, ovvero che gli acquisti non potranno superare il valore di 50mila euro. Il secondo tetto riguarda i rapporti del cedente con Poste Italiane. In questo caso, il complessivo delle operazioni non può superare i 150mila euro.
Superbonus, cessione crediti e sconti a Poste Italiane: da quando?
Cessione dei crediti d’imposta e degli sconti in fattura, mancano poche settimane al via degli acquisti di Poste Italiane delle agevolazioni fiscali derivanti dai bonus edilizi e dal superbonus. Si tratterà di operazioni che coinvolgeranno le prime cessioni, escludendo quindi quelle successive, molte delle quali vincolate proprio alla figura del cessionario che deve essere, necessariamente, un istituto a regime controllato.
D’altra parta, invece, i contribuenti che non siano riusciti a cedere i propri crediti a privati o a istituti a regime controllato (banche, assicurazioni e intermediari finanziari), hanno l’opportunità di cedere importi non elevati a Poste Italiane e avvalersi della remissione in bonis mediante comunicazione da presentare all’Agenzia delle entrate entro il 30 novembre 2023.
Un’attenzione particolare deve essere posta ai vincoli fissati da Poste Italiane. In questa tornata di acquisti, l’importo dell’operazione non può superare i 50mila euro, quindi si favoriscono le compravendite di importo non elevato. Per quanto riguarda il correntista cedente il credito a Poste Italiane, il complessivo delle sue operazioni non deve superare i 150mila euro. Su questo tetto si possono ipotizzare varie situazioni. La prima è quella nella quale il cedente non abbia mai fatto operazioni con Poste Italiane. In questo caso, il tetto di 50mila euro è pienamente sfruttabile.
Superbonus cessione Poste Italiane, quali sono i tetti di bonus?
La seconda situazione è quella di rapporti già intervenuti tra il correntista e Poste Italiane. È in questo scenario nel quale il cliente debba verificare il suo tetto di cessione dei crediti, lo storico. Se ha già ceduto 90mila euro, ne può cedere fino a 50mila delle operazioni ammesse da ottobre. Nel caso in cui lo storico segni cessioni per 120mila euro, la capacità di vendita è ridotta a 30mila euro, in una o più tranche. I contribuenti con 150mila euro di crediti già ceduti, non possono effettuare ulteriori operazioni.
Bonus edilizi che si possono cedere: ecco l’elenco
Le operazioni di cessione dei crediti d’imposta e degli sconti non riguarderà solo il superbonus, ma anche gli altri bonus minori. Dalle anticipazioni, si potranno vendere anche le agevolazioni legate al bonus casa o ristrutturazioni del 50%, il sismabonus, l’ecobonus e il bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche che prevede una percentuale di credito del 75%. Proprio su quest’ultimo bonus, dopo i chiarimenti nella direzione di allargarne le possibilità di utilizzo da parte dell’Agenzia delle entrate, sono riposte molte delle attese e delle curiosità. Infatti, i contribuenti attendono di poter cedere i crediti su lavori effettuati sul cambio di finestre, infissi, pavimenti e ristrutturazione del bagno, oltre che alle altre tipologie di interventi del decreto 236 del 1989.