Da Donadoni a Mancini, l’unione dei Roberto per far fronte al fuoco incrociato che ha riguardato il nuovo commissario tecnico dell’Arabia Saudita. L’ex ct della Nazionale è andato contro gli attacchi al Mancio, scendendo in campo per prenderne le difese.
Troppe le dita puntate, tanti gli attacchi ad personam, secondo Donadoni esagerati per chi nonostante tutto ha lasciato un segno indelebile nella storia azzurra dopo l’Europeo vinto, al netto della delusione Mondiale. Il calcio moderno è legato ai soldi, il mondo arabo lo rappresenta, ecco perchè secondo Donadoni la scelta di Mancini può essere considerata normale a tutti gli effetti.
La verità di Donadoni su Mancini
Non ha dubbi l’ex ct e bandiera del Milan, di fronte ad un offerta come quella dell’Arabia Saudita (dove Mancini guadagnerà 20 milioni a stagione per 3 anni) è praticamente impossibile dire di no, ecco perchè reputa la decisione del collega assolutamente normale, anche se sicuramente il modo in cui è stata gestita la situazione poteva essere diverso, ma il succo non cambia, secondo Donadoni si è fatto troppo rumore intorno a Mancini: “Dei tempi e dei modi si può discutere. Ma penso che di fronte a certe cifre dire di no sarebbe difficile per tutti, anche per chi oggi lo critica”.
Anche perchè i tempi cambiano, così come la capacità di investire. Lo sa perfettamente Donadoni, che il calcio arabo l’ha conosciuto nel ’99 all’Al- Itthiad (dove vinse un campionato e un Coppa del Re), quando ancora i petrodollari non facevano la differenza. Ma nonostante tutto Donadoni ha un bel ricordo di quell’avventura, consapevole che questo consumismo sportivo non può portare ad un progetto a lungo termine: “Fa effetto tutto questo. Io ho ricordi bellissimi, fu un’esperienza totale di cultura e vita. L’Arabia oggi spinge per crescere in fretta, ma per dare continuità occorre partire dalle basi. Non dalla punta della piramide”.
Un occhio alla Serie A
Secondo Donadoni non bastano soldi, serve progettazione. Quella che il suo Milan sta portando avanti. Il club di Pioli è tra le più in forma del campionato, insieme all’Inter si candida come pretendente allo scudetto, e dopo la sosta ci sarà già un derby che potrà cominciare a dare le prime risposte: “Non so come finirà, ma so che durerà tutto l’anno” -afferma Donadoni- “Milan e Inter sono strutturate per scudetto e Champions. I nerazzurri hanno più consapevolezza, il Milan ha l’intraprendenza dei nuovi, che mi piacciono tutti, Reijnders, Loftus-Cheek…».
Piace anche Pulisic, che a molti ricorda proprio Donadoni, che non scansa il paragone: “È determinante, gioca ovunque, eccelle nell’uno
contro uno, ti punta e ti salta. E segna dei gran gol, come a Bologna. Un pò come Donadoni, si”.