Dopo quanto detto dal Presidente Mattarella a proposito della violenza di genere nel nostro Paese, anche il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi si allinea e tratta il tema degli abusi fisici e mentali sulle donne a cui, nostro malgrado, la cronaca ci sta abituando di questi tempi. L’occasione per dire la sua su questo delicato argomento è arrivata oggi, a margine dell’inaugurazione di un bene confiscato a Palermo.
L’obiettivo è quello di arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne non debbano avere paura di uscire, su questo non c’è dubbio. Le donne sono libere, come gli uomini e come tutti di uscire come vogliono e quindi di non incorrere in situazioni che poi determinano, come abbiamo visto, cose molto spiacevoli.
Ha detto il Ministro richiamandosi agli ultimi avvenimenti, che hanno interessato in primis proprio la città in cui si trovava. Per Piantedosi dunque, è necessario continuare a discutere di discriminazione e violenza di genere, laddove le condizioni odierne denotano un clima di mancata libertà.
Si può fare molto contro i femminicidi. Ma soprattutto dal punto di vista culturale. E’ importante parlarne. Sono importanti i messaggi come quello del Presidente Mattarella perché è qualcosa che noi perseguiamo, preveniamo e reprimiamo con la legge e l’intervento delle forze di polizia, ma bisogna puntare sempre di più sulla scuola o sui modelli culturali e modelli di relazione, che facciano sì che questo fenomeno sia sempre più estraneo alla nostra società.
Ha ricordato il Ministro, ricollegandosi alla notizia dell’ennesimo femminicidio, avvenuto ieri nel trapanese.
Piantedosi: “Disagio minorile importanti in aree come Napoli, Palermo e altre grandi città del Nord”
Dalla denuncia di un problema culturale che si riflette sulla gestione dei rapporti tra sessi, Piantedosi si collega alla questione, altrettanto attuale, del disagio minorile nelle periferie delle grandi città. Spesso i ragazzi, anche molto giovani, si trovano a vivere in condizioni di violenza e criminalità, il ché li spinge ad adottare condotte altrettanto pericolose. Il caso del 16enne che a Napoli ha ucciso a colpi di pistola Giovanbattista Cutolo è certamente un caso emblematico di questa complessa situazione.
A questo proposito, Piantedosi difende l’azione del Governo a Caivano, periferia del napoletano da poco solcata con un maxiblitz: certo non si tratta della soluzione definitiva, ma il Ministro la definisce comunque «un passaggio importante»:
Non è che immaginavamo che con un tratto di penna questi fenomeni vengano cancellati. Il problema del disagio minorile in aree importanti come a Napoli o Palermo o altre grandi città del Nord è un problema che non si cancella con un tratto di penna, ma è stato un passaggio importante.
«Il governo ha dato sicuramente l’idea dell’avvio di un’attenzione rinnovata rispetto a questi fenomeni» di violenza e criminalità, ha concluso Piantedosi plaudendo all’esecutivo di cui fa parte.
Piantedosi: “Controlli anche a Palermo”
Piantedosi conclude il suo intervento rassicurando i cittadini palermitani su una serie di controlli e azioni governative sulla scia di Caivano che arriveranno anche nel capoluogo siciliano:
Anche a Palermo ci sono controlli che stanno facendo, ne ho parlato con il Prefetto Cucinotta. Vogliamo dare l’idea senza presunzione di uno Stato che da il segno tangibile della volontà di riappropriarsi di certi spazi che sono stati occupati in maniera quantomeno disordinata.